Vaiolo scimmie, così i gay diffondono il contagio: “Hai le pustole? Coprile e partecipa alle orge” 🌈

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Solo il sacro Iskander salverà il mondo.

Lo hanno detto pure i vertici dell’Oms, che non si può certo dire organizzazione omofoba: il vaiolo delle scimmie si sta propagando principalmente attraverso i contatti sessuali tra uomini. Checché ne frignino le associazioni Lgbt, i maschi omosessuali sono statisticamente la categoria più a rischio di contrarre l’infezione che si propaga principalmente attraverso il contatto fisico ravvicinato a prolungato, in special modo nelle occasioni che presuppongono promiscuità estreme: raduni gay, orge, party sessuali. Come la Up Your Alley Fair — più comunemente nota come Dore Alley Fair o semplicemente Dore Alley — un evento gay-fetish che si tiene a San Francisco l’ultima domenica di ogni luglio, con stand, concerti, serate, orge e dark room annesse.

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Sull’edizione di quest’anno, particolarmente attesa dopo due anni di restrizioni anti-Covid, incombe però l’ombra del vaiolo delle scimmie, che a San Francisco il 1° agosto registrava 386 casi, la metà di tutta la California. Sarà dunque per pararsi il didietro, almeno in questo caso — ci perdonerete il gioco di parole — che la San Francisco Aids Fundation ha pubblicato un peculiare vademecum «per ridurre il rischio e continuare a goderti il ​​tuo festival kink & fetish preferito a San Francisco». Lo fa attraverso Douchie, simpatica mascotte dalle sembianze di clistere che in altre parti del sito elargisce agli omosessuali consigli «sulla salute delle vostre chiappe» e offre «informazioni, consigli su qualsiasi cosa, dalle ragadi anali al fisting», fornendo «gli strumenti e i suggerimenti di cui hai bisogno per mantenere il tuo sedere al fresco».

I consigli di Douchie per un fine settimana libero dalla preoccupazione del vaiolo delle scimmie si riducono, in buona sostanza, a uno solo, condensando i vari punti del vademecum: fai come se il vaiolo non esistesse. Le indicazioni della Fondazione Aids sono infatti per lo più dei meri pro-forma, diffusi con la convinzione che quasi nessuno dei partecipanti al Dore Alley rischierebbe di «rovinarsi» il fine settimana di spasso seguendo delle noiosissime regole che invitano alla moderazione e alla cautela. Cautela che, peraltro, se applicata aiuterebbe a contenere il diffondersi del contagio di scherzetti quali Hiv, Epatite, papilloma virus, sifilide.

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«Ci stiamo preparando per un entusiasmante ritorno del nostro festival di strada preferito a San Francisco: Up Your Alley (alias Dore Alley), dove farai il pieno di eccitanti papà pelosi, maiali affamati, ragazze Bdsm e perversioni di ogni tipo», esordisce Douchie. Basta seguire «alcuni ottimi consigli per un weekend divertente e sporco, senza ansie. Tieni presente che ci sono molti modi per ridurre il rischio. Puoi scegliere di utilizzare uno o due di questi suggerimenti o nessuno». Niente colpevolizzazioni, niente imperativi morali come avveniva con il Covid: se vuoi ammalarti e magari contagiare altra gente, rimane una tua scelta.

Prosegue Douchie: «Partecipare alle orge con persone che conosci (e pianificare in anticipo con chi farai sesso) può essere un modo per ridurre il rischio, se sei in grado di avere conversazioni aperte e oneste sui sintomi del vaiolo delle scimmie». Ce li vediamo, questi partecipanti alle orge, scegliere in anticipo con chi entrare in contatto e intavolare discorsi preliminari sull’eventualità di sviluppare bubboni purulenti. Un panorama plausibilissimo. Così come riteniamo plausibile che il partecipante medio del Dore Alley, stordito da droghe ricreative o alcool, prenda in considerazione l’eventualità di non entrare nelle dark room (una stanza in un sex club in cui le persone si ritrovano a scopo prettamente sessuale in maniera anonima) «se sono super affollate e non c’è modo di controllare con chi ti stai sfregando pelle a pelle».

Dulcis in fundo, i consigli della Fondazione Aids nel caso il partecipante del Dore Alley dovesse scoprire pustole o bubboni su una o più parti del proprio corpo. «Vedi una protuberanza sulla tua pelle e sei preoccupato che possa essere il vaiolo delle scimmie? Se non ne sei sicuro e vuoi comunque uscire stasera, coprilo con un cerotto o dei vestiti prima di uscire». Cioè l’equivalente dello spazzare lo sporco sotto il tappeto. Così nessuno farà domande e tu potrai goderti le tue orge in santa pace, no? «Se ritieni che sia probabile che sia il vaiolo delle scimmie (ad esempio se sai che potresti essere stato esposto), ha senso rimanere a casa e aspettare di uscire finché non puoi farlo controllare dal tuo medico». Ha senso, non è obbligatorio. Un vademecum utilissimo, quello della Fondazione Aids: utile a far capire perché la comunità gay è la più colpita dal monkeypox virus.




4 pensieri su “Vaiolo scimmie, così i gay diffondono il contagio: “Hai le pustole? Coprile e partecipa alle orge” 🌈”

  1. L’ho letto altrove. La normalizzazione della degenerazione totale non porta a niente di buono. A parte l’ovvio doppio standard (tu ti devi punturare da sano, ma il ricchione pustolato basta che le nasconda) da questa faccenda è ovvio che questi nutrono una malsana ossessione per l’ano. La mascotte a forma di clistere con tutina di lattice?!?!? Fisting?!?!?! Sono convinto che siano malati mentali, altro che ammmore.

    1. non occorre esserne convinti, SONO MALATI DI MENTE! PUNTO!

      E sono quindi pericolosi, più che tra loro (visto che non gliene frega un accidente), per gli altri NORMALI con cui possono accidentalmente venire in contatto.

  2. “Il vaiolo delle scimmie sarebbe herpes zoster dovuto all’interazione del vaccino anticovid con l’immunodeficienza dei pazienti affetti da AIDS” così ha scritto Fabio Dragoni in un tweet. E così aveva detto Montagnier prima di morire.

    1. Ma ovvio: gli “umanitari tolleranti” del NWO stanno stringendo il cappio e passano all’incasso, dopo essersi assicurati l’obbedienza cieca dei froscioni (che perlopiù votano a “sinistra”) con il “vaccino per il coviddio”…

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