Africano tortura minori italiani per costringerli a spacciare a scuola: chiusi in stanza delle torture

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Un altro esempio di ius scholae, un giovane africano che torturava i coetanei italiani per costringerli a spacciare. In un mondo ideale gli spacciatori come questo non verrebbero arrestati, verrebbero giustiziati sul posto. Nessuna pietà per chi spaccia morte.

A Trento la Guardia di Finanza ha arrestato un 18enne senegalese sorpreso a spacciare sostanze stupefacenti.

Su di lui pendono però accuse ben più gravi: estorsione, violenza e minacce per costringere le vittime a vendere a loro volta la droga.

Estorsione, violenza e minacce per costringere le vittime a vendere a loro volta la droga anche nelle scuole.

Sono queste le accuse che hanno portato all’arresto di un 18 enne senegalese da parte della guardia di Finanza di Trento.

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Il giovane straniero è stato sorpreso a spacciare sostanze stupefacenti ma dopo aver approfondito i suoi movimenti e la sua posizione con l’aiuto delle unità cinofili, sono emersi scenari a dir poco inquietanti.

ll 18 enne infatti vendeva la droga per il consumo diretto ai minori inducendoli poi con le minacce e la violenza a spacciare a loro volta, anche dentro le scuole.

I minori che non volevano farlo, oppure che non consegnavano i soldi, venivano segregati in una camera della tortura, ubicata fra Trento nord e Lavis, e minacciati di morte.

Le torture venivano riprese con il cellulare, trovato in possesso del 18 enne senegalese.

Obbligava dei minori a spacciare nelle scuole segregandoli in una «camera delle torture»




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