Vaiolo scimmie, Bassetti: “gay stanno diffondendo il contagio ma non si può dire”

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Sono 479 i casi confermati di vaiolo delle scimmie in Italia, 53 in più rispetto all’ultima rilevazione di 3 giorni fa, secondo il bollettino pubblicato dal ministero della Salute con dati aggiornati a oggi, 29 luglio. I casi collegati a viaggi all’estero sono 146 e l’età mediana dei pazienti è di 37 anni (per un range che va dai 20 ai 71 anni). Nella casistica tricolore risultano solo 3 donne (476 sono uomini).

“Abbiamo sicuramente sbagliato qualcosa sul vaiolo delle scimmie. E’ urgente per esempio una campagna per il sesso sicuro”. A sottolinearlo all’Adnkronos Salute è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.

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“Abbiamo sbagliato qualcosa – argomenta – perché inizialmente, anche per discorsi forse di tipo sociale, non si è detto chiaramente che questa malattia stava colpendo tipicamente gli uomini, che si contagiano per via tipicamente sessuale”, con rapporti “omosessuali, bisessuali ed eterosessuali. Siamo al 97% dei casi in questa situazione. Non si è detto subito e forse si è sbagliato su questo. E quando qualcuno di noi lo ha detto, è stato tacciato di essere omofobo o quant’altro. E’ chiaro che non dobbiamo mai confondere l’aspetto medico ed epidemiologico con quello che è l’aspetto sociologico, sono due mondi diversi. Anche qui, insomma, l’ideologia ha influenzato quelle che sono le politiche sanitarie su questo mondo”.

Per Bassetti invece è “molto urgente cercare di indirizzare campagne di prevenzione sia da un punto di vista dei comportamenti, quindi l’uso del profilattico e alcuni atteggiamenti” di cautela, “sia per quanto riguarda la vaccinazione”.




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