Siena, popolazione in rivolta contro la Caritas che mantiene 40 islamici pakistani

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“Qui questa razza di stranieri non la vogliamo, se ne vadano fuori Siena. Prima o poi qualcuno passerà alla vie di fatto, la pazienza non è infinita”. È il testo di una lettera anonima che, a quanto riferisce l’edizione senese de La Nazione, è stata recapitata nei giorni scorsi alla Caritas di Siena.

La Caritas da anni ospita in Italia delinquenti di ogni tipo. E lo fa con il consenso dello Stato. Incassando soldi pubblici.

In questo caso la popolazione non ne può più della presenza di alcune decine di scrocconi pakistani fuori da Porta San Marco, nel parco giochi di piazzale Biringucci, che, all’ora di pranzo, si presentano alla sede Caritas in via dei Servi, gestita dalle religiose vincenziane, che servono loro dai 30 ai 40 pasti.

“E qui”, scrive il quotidiano toscano, “mentre aspettano l’apertura caricano il cellulare, utilizzano i servizi, fanno la doccia, si cambiano”. Una presenza che ha irritato, se ne deduce, qualche residente il quale ha inviato una lettera di fuoco, ancorché non firmata, ai responsabili della Caritas.

La Curia non ha esitato a rispondere. “Apprendiamo con profondo dispiacere”, si legge in una nota, “che alcuni cittadini hanno fatto rimostranze per la presenza di persone in attesa di poter usufruire dei servizi messi a disposizione dalle Caritas diocesana presso le suore vincenziane in via dei Servi a Siena.”.

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Questo ente favorisce la presenza nel territorio di degrado.

Un 22enne è stato arrestato a Cagliari per violenza sessuale. Ha violentato due donne nei bagni della Caritas.

Una delle vittime è riuscita a liberarsi e chiedere aiuto ai carabinieri che hanno rintracciato in via Ospedale il 22enne del Gambia.

I militari hanno cercato di fermarlo per i controlli ma il giovane si è avvicinato a loro con fare minaccioso tenendo in mano una busta con un oggetto non identificato. Non ha risposto ai ripetuti tentativi dei carabinieri che sono riusciti a immobilizzarlo utilizzando il taser, la pistola a impulsi elettrici.

Se qualcuno di quei pakistani violenta dei bambini, come già accaduto per diversi ospiti di certi enti, chi ne paga le conseguenze?




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