Aziz, il marocchino che terrorizza un intero quartiere: anche lui un figlio di Letta

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Un altro figlio di Letta a capo di una baby gang: il marocchino Aziz ha fatto tutte le scuole in Italia. Poi ha iniziato a terrorizzare un quartiere veneto. Un altro figlio di regolari che tanto piace a Zaia. Magari mimava anche il dialetto.

Si chiude, con un arresto, la carriera del bulletto che aveva terrorizzato il Quadrilatero di Vittorio Veneto. Prendendo di mira i giovanissimi, spesso minorenni oppure appena maggiorenni, per compiere una serie impressionante di estorsioni “condite” da minacce e lesioni. Il tutto per convincere il malcapitato di turno a fare quanto gli veniva richiesto senza obiettare e senza reagire. Alì Aziz, marocchino, 21 anni compiuti da un mese e alle spalle una storia già lunga da piccolo delinquente di quartiere, venerdì pomeriggio 22 luglio è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Treviso. Il giovane, operaio, residente in città, con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, deve scontare 2 anni, 9 mesi e 17 giorni di reclusione per i reati di rapina aggravata in concorso, estorsione, lesioni personali aggravate e minaccia aggravata, commessi tra luglio 2019 ed ottobre 2020, nel capoluogo Vittoriese. Per questo è stato associato alle carceri di Santa Bona.

Aziz nasce in Marocco, ma a Vittorio Veneto frequenta tutte le scuole. Anche le superiori che, però, lascia prima di arrivare al diploma. Capetto di una gang “liquida”, con personaggi che vanno e vengono, si muoveva in modo sistematico tra la stazione delle corriere, i giardinetti, la stazione dei treni e il Quadrilatero. Agiva al termine della scuola, quando i ragazzi si assembravano all’autoparco per prendere le corriere e tornare a casa. Oppure i venerdì e sabato pomeriggio, quando i suoi coetanei si ritrovano al parco perchè la domenica è vicina e lo studio meno opprimente. Lui, con una banda al seguito, circondava il minore di turno, gli chiedeva soldi e se non li otteneva, passava alle mani. Un 17enne è stato preso a pugni ed è finito in ospedale. La lista di adolescenti minacciati, picchiati e rapinati dalla baby gang è lunga. Sono ben undici gli episodi che gli vengono contestati in poco più di un anno. Tutti con il medesimo modus operandi. I ragazzini che tornavano a casa, spaventati a morte, raccontavano tutto a mamma e papà. E ne seguiva una denuncia. Le denunce si sono sommate, le une alle altre. E sono stati intensificati i controlli delle forze dell’ordine. Al giovane, alla fine, è stato presentato il conto.

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Aziz, il marocchino che terrorizza un intero quartiere

Il sindaco Antonio Miatto commenta: «Abbiamo registrato tensioni e gruppetti di giovani, per lo più sbandati, che davano fastidio. Ora, finalmente, si comincia a intervenire anche se le acque negli ultimi mesi si erano calmate». Il primo cittadino se la prende anche con la legge italiana: «C’è molto lassismo, nel senso che la normativa italiana permette di sottrarsi alla giustizia con facilità. Finalmente, però, arriva il castigo per questo 21enne che ha creato situazioni non molto belle». Ed Elisabetta Sommavilla, del negozio di abbigliamento “Capricci”, commenta: «Mi auguro che quel ragazzo cominci un cammino di recupero. È molto giovane. Ricordo che ho chiamato più volte polizia e carabinieri perchè sostavano anche davanti al mio negozio. Da qualche tempo il problema si era affievolito e ora so che posso stare tranquilla».

IL ‘cammino di recupero’. Con elettori così, Aziz e i suoi possono stare sereni.




5 pensieri su “Aziz, il marocchino che terrorizza un intero quartiere: anche lui un figlio di Letta”

  1. E purtroppo avrà pure scopato con qualche veneta. Perché lui e i suoi simili, puntano le autoctone, non le loro compaesane, da usare come sborratoio.

  2. Presto se ne tornerà libero più incattivito di prima….Allora una sana compilation di schiaffoni da levarlo d’insieme e poi il lercio aziz avrà paura anche della sua ombra,diventando remissivo e mansueto.

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