Diana morta di stenti, la femminista Alessia Pifferi: “Avevo bisogno dei miei spazi”

Vox
Condividi!

Una manica di malati di mente che andrebbero abbattuti. E che riporta in auge l’idea di sterilizzare i dementi. Questo è il vero ‘nuovo ordine mondiale’: senza morale.

Alessia Pifferi, la mamma di 36 anni che ha lasciato morire di stenti la sua bimba di 16 mesi resterà in carcere come ha disposto il gip Fabrizio Filice. Se la convalida era scontata, lo erano meno le parole pronunciate dalla donna. “Avvertivo l’esigenza di respirare e di avere spazi miei. Mi sentivo stanca… si avevo paura che la bimba potesse morire, dall’altra parte però avevo paura anche della reazione del giudizio negativo di mia sorella e della reazione del mio compagno Angelo Mario D’Ambrosio, con cui ero appena tornata insieme. Se ora ci ripenso la mia percezione è che quelle due paure avessero pari forza senza che una fosse prevalente sull’altra”.

Vox

E ancora: “A partire da domenica quando cominciavano a passare più giorni del solito ho iniziato ad avere concretamente paura che la bimba potesse morire e mi auguravo che non succedesse. Questo augurio nella mia mente era un po’ come dire… una speranza. Ho pensato che il biberon bastasse. Poi io ci contavo su quella storia con D’Ambrosio e infatti ero concentrata sul fatto che questa storia potesse andare in porto. Per questo ho ritenuto cruciale non interrompere quei giorni in cui ero con lui, anche quando pensavo che Diana stesse per morire”. La Pifferi resterà in carcere per omicidio volontario, senza l’aggravante della premeditazione.

Il compagno Angelo D’Ambrosio, ascoltato dal pm, ha raccontato di avere interrotto la relazione a gennaio perché nemmeno lui sapeva che la donna era incinta. “Mi ero accorto che la sua pancia cresceva, ma lei mi aveva sempre negato di essere in gravidanza”.Ma non è tutto. Al pm l’uomo ha raccontato di aver conosciuto la donna attraverso la piattaforma meetic. “Da quel momento – ha aggiunto – abbiamo iniziato a frequentarci fra alti e bassi. Ho scoperto che avevo ragione, cioè che lei era incinta il giorno in cui ha partorito”.




7 pensieri su “Diana morta di stenti, la femminista Alessia Pifferi: “Avevo bisogno dei miei spazi””

  1. Senza cazzo non può vivere. Come tutte le donne di oggi, che usano gli ormoni al posto del cervello. Essendo state plagiate dall’ideologia femminista.

  2. Quel piccolo Angelo è tra le braccia di Dio…
    È evidente che chi l’ha partorita, in quanto madre non la si può definire, si è accorta di aver bisogno di libertà. Se sua figlia era un peso, perché non rinunciare alla maternità e darla in adozione? L’ intervista dice che non era la prima volta che lasciava la figlia da sola, quindi perché non classificato come atto premeditato? Comunque tra lei ed il suo compagno (presunto padre?) non si sa chi abbia il comportamento più da demente e demente non è nemmeno un’offesa, in questo caso.

I commenti sono chiusi.