Assalto al confine: Spagna spara ai clandestini, Lamorgese li mette in hotel (300 al giorno)

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I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tarvisio (Udine) hanno arrestato due “passeur”, in distinte operazioni, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Uno in particolare, cittadino siriano, di 22 anni, residente in Germania, è stato fermato al valico confinario di “Passo Pramollo” di Pontebba, alla guida di un furgone con targa austriaca.

Dopo aver eluso un posto di controllo dei Carabinieri è stato inseguito e bloccato prima che potesse abbandonare i 34 clandestini, tutti maggiorenni e di diverse nazionalità, che aveva a bordo, stipati nel vano di carico. I clandestini, privi di documenti, sono stati collocati in un centro di accoglienza friulano.

Geniale. Invece di farli passare e magari se ne sarebbero andati in Germania, eccoli in un hotel a spese dei contribuenti.

Gli stessi militari hanno reso noto di aver arrestato in precedenza, ma la notizia è stata diffusa soltanto ora, un cittadino pachistano, sempre per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo, di 34 anni, anche lui residente in Germania, è stato controllato all’uscita dello svincolo autostradale A/23 di “San Leopoldo”, nel Comune di Pontebba mentre era alla guida di autovettura con targa austriaca. A bordo c’era un connazionale di anni 44, privo di documenti, clandestino. Anche questo passeur è stato portato in un centro di accoglienza mentre l’autovettura è stata sequestrata.

Il passeur siriano è stato chiuso nella Casa Circondariale di Trieste, l’altro in quella di Vicenza. I controlli sono stati effettuati nell’ambito delle operazioni per il contrasto del flusso migratorio dalla rotta balcanica, con altre Forze di Polizia e sotto il coordinamento della Prefettura di Udine.

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“Oggi dodici Paesi europei di ogni colore politico propongono di costruire muri per fermare i flussi clandestini, mentre il Friuli Venezia Giulia ha proposto e continua a chiedere l’attivazione di un muro tecnologico che renda il territorio regionale impermeabile al traffico illegale. Quanto dovremo ancora aspettare? Quanto durerà l’inerzia?”

Se lo è chiesto l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti.

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“Abbiamo ripetutamente invocato la riattivazione delle riammissioni in Slovenia in applicazione ad accordi bilaterali che sono congelati per via di accuse infondate”, ha ribadito Roberti. L’assessore ha anche sviluppato alcuni aspetti della richiesta dei dodici ministri dell’interno europei.

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“La prevenzione dei flussi con muri e recinzioni – ha ricordato Roberti – evita il sovraccarico delle strutture di accoglienza e ne permette una vivibilità decorosa. Inoltre, bloccando gli arrivi incontrollati di irregolari si preserva il sistema comune di asilo che dà risposte a chi ha effettivamente i titoli per poter accedere ai benefici previsti dalle norme internazionali”.

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“Di fronte a una richiesta di proteggere i nostri territori da flussi illegali permanenti, copiosi e indiscriminati gestiti pe lo più da organizzazioni criminali – ha concluso Roberti – oggi non si può restare più con le mani in mano in nome di un buonismo che fa del male a tutti”.

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