Terroristi islamici sui barconi, generale ha avvertito governo ma loro li hanno fatti sbarcare

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Come mai il governo sapeva e non ha fermato i barconi? Come mai non ci sono magistrati che indagano Lamorgese nonostante sapesse e non abbia fatto nulla, permettendo di fatto altre stragi e altri morti?

Nonostante la sinistra lo neghi da sempre, i terroristi islamici utilizzano da anni i barconi per entrare in Europa. Da Parigi a Berlino tutte le stragi hanno avuto per protagonisti clandestini sbarcati a Lampedusa o in altre zone.

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Da molte parti si era avvisato il governo che ne stavano arrivando altri dalla Tunisia, dopo la riapertura dei porti. Invano. E anche dopo Nizza hanno continuato a farli sbarcare. Anche dopo l’ultimo attacco a Cannes.

Eppure il governo sapeva. In un’analisi del Ros dei Carabinieri si sottolineava la minaccia numero uno: gli infiltrati, soggetti inviati dai gruppi di affiliazione nei territori di destinazione con lo scopo di reclutare o di fare un attacco.

Infiltrati Isis in azione. Silenti, insospettabili. Non devono lasciare tracce di contatti o connivenze con gli ambienti già considerati a rischio. Ma hanno una missione come ogni infiltrato: nei territori di destinazione devono colpire. Quando le condizioni saranno favorevoli.

Si tratti di Stato Islamico o di Al Qaeda «le due maggiori organizzazioni terroristiche – spiega il generale Angelosanto – hanno avuto la capacità di eseguire operazioni strutturando l’opera degli “Inghimasi”, i cosiddetti “infiltrati” appartenenti a filiali locali della struttura madre, dislocati in casa del nemico da colpire».

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Aqmi, al Qaeda nel Magreb, «avrebbe acquisito all’interno del gruppo qaedista una posizione di assoluto rilievo» ricorda il generale. La minaccia in Nord Africa, da dove partono i barconi, si fa quindi sempre più elevata ‘grazie’ agli sbarchi fantasma: quanti ne sono già entrati, di ‘infiltrati’?

E nonostante i media di distrazione di massa cerchino sempre di minimizzare, quando non di nascondere, l’analisi del Ros ricorda diversi soggetti «già coinvolti in attività terroristiche possono transitare sul nostro territorio sfruttando i canali dell’immigrazione clandestina». Terroristi sui barconi.

Come è stato accertato l’anno scorso, quando «tra il 20 aprile e il 20 giugno in provincia di Napoli sono stati arrestati due gambiani». L’arresto era motivato proprio dalla «partecipazione all’associazione terroristica denominata Stato Islamico». I due erano giunti clandestini in Italia due anni prima provenienti dalla Libia, uno poi stabilitosi a Pozzuoli e l’altro a Bari.

Insomma, sono tra noi. E sono arrivati coi barconi. Infiltrati pronti a colpire: quando le condizioni sono favorevoli.

E quando, se non col Pd al governo?