Confindustria vuole più schiavi afroislamici, Lega: «Basta stranieri, lavoro a italiani»

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«Meglio non aprire le porte, anzi teniamole proprio chiuse, perchè altrimenti rischiamo di ingigantire ulteriormente un serio problema che non abbiamo ancora risolto».

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Marco Dreosto, europarlamentare e segretario regionale veneto della Lega boccia la richiesta dei ricchi anti-italiani di Confindustria Udine e Pordenone di fare entrare più schiavi per le loro fottute fabbrichette.

Servono perchè manca manodopera alle nostre imprese sul territorio, piagnucolavano da Udine. Da Pordenone il presidente Agrusti si era un po’ differenziato spiegando che l’apertura agli immigrati deve essere mirata. Il concetto, però, cambia di poco. Dreosto non è dello stesso avviso. «Sarebbe devastante – spiega l’europarlamentare – se mandassimo ai Paesi dai quali arrivano gli stranieri un messaggio che qui c’è lavoro e che si assume. Avremmo in pochissimo tempo un’ulteriore invasione. Capisco le ragioni degli imprenditori, ma sono anche certo che le aziende non scelgano a caso i loro collaboratori, ma vogliano capacità, qualità, professionalità e anche conoscenza delle lingue, penso al mondo del turismo. Credo che pochi tra gli immigrati abbiamo queste caratteristiche. Illuderli con un lavoro che in realtà poi non c’è, significherebbe dover gestire la loro presenza. A pagare sarebbero tutti i cittadini che hanno già parecchi problemi a cominciare dalle bollette sempre più salate».

Dreosto punta il dito. «Casomai – va avanti – i nostri imprenditori cerchino tra le settemila persone che in Friuli Venezia Giulia incassano il reddito di cittadinanza. Non credo proprio che siano tutti inabili al lavoro. Facendo una cernita sicuramente potrebbero trovare la qualifica giusta per le loro necessità. Parlo anche degli stranieri che già sono qui, ovviamente. In questa maniera risolveremmo il problema cercando in casa e sfoltiremmo anche le liste di chi percepisce l’assegno. Non serve, dunque, fare scouting in altri Paesi, anche perchè già oggi arrivano illegalmente in Italia almeno 700 – 800 persone al giorno andando a gonfiare le presenze e i costi».

Porte chiuse anche da Fratelli d’Italia. Walter Rizzetto, segretario regionale e deputato, ha le idee chiare. «Intanto – afferma – non credo molto alla narrazione che ci sono lavori che i friulani e in generale gli italiani non vogliono più fare. Sono convinto, invece, che se gli imprenditori pagano uno stipendio giusto la gente si trova e penso che abbia voglia di lavorare. Ritengo, invece, che sarebbe un azzardo bello e buono aprire ora i flussi. Lo ha fatto nelle settimane scorse il ministro Garavaglia, pur se mirato ad alcuni settori, ma è stato un errore. C’è da rivedere, invece, il reddito di cittadinanza. Serve meno assistenza e più formazione. Anzi – rinforza Rizzetto – la formazione dovrebbe essere obbligatoria per chi si trova in un periodo di sussidio. Solo con la formazione è possibile riqualificarsi e rientrare nel mondo del lavoro. Oggi manca una riqualificazione seria e ne pagano le conseguenze proprio quei settori che invece servono agli imprenditori. Infine – conclude – è necessario fare una manovra finanziaria che riduca in maniera robusta il cuneo fiscale. Questa è la strada giusta, non aprire le porte a tutti gli stranieri».

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Diametralmente opposta, ovviamente, la visione di tal Shaurli, segretario regionale del Pd.

Gli imprenditori razzisti: “Abbiamo bisogno di immigrati perché italiani non vogliono lavorare”

Secondo personaggi come questo, noi dovremmo importare immigrati perché lui deve produrre più panettoni e lui ha bisogno di sempre più manodopera low-cost di ‘scrittori’ per farlo. E anche se fosse vero che non c’è abbastanza manodopera, in un Paese normale conta il bene della maggioranza, non di un singolo. Quando non ci sono più cittadini locali da assumere, smetti di produrre panettoni e invece di cento milioni ne guadagnai novanta. In compenso, la maggioranza non dovrà vivere in quartieri degradati.

Questi personaggi se ne fottono del posto dove vivono. Per loro che il Veneto diventi una distesa di capannoni e moschee va bene.




3 pensieri su “Confindustria vuole più schiavi afroislamici, Lega: «Basta stranieri, lavoro a italiani»”

  1. Il panettone zampettato dal NNNNECRRRRO dallo alla troia di tua madre o al frocio ritardato di tuo figlio!!!

I commenti sono chiusi.