Festa a bordo della Sea Watch: “Ci portano tutti in Italia” – VIDEO

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Da un lato l’Ong tedesca rimarca la necessità di trovare un porto per via di condizioni definite poco sicure, dall’altro in un video diffuso sui social si notano clandestini e trafficanti dare vita ad una vera e propria festa:

I trafficanti festeggiano sulla nave della Ong tedesca

Del resto non è la prima volta che su navi delle ong e della marina si organizzano balli e feste alcoliche per i clandestini.

Il video sembra ha una finalità promozionale per le traversate verso l’Italia.

Sea Watch sta ricorrendo alle solite interviste fake dei clandestini per ricattare le autorità italiane a dare il definitiva via libera allo sbarco. Tanto lo sanno che sbarcheranno in uno dei nostri porti. Sulla pagina Twitter dell’Ong tedesca, vengono mostrati i volti di alcuni migranti e nella didascalia sono riportate alcune loro demenziali dichiarazioni.

“Siamo più di 300 ad aspettare il permesso delle autorità italiane per sbarcare, tra cui donne e bambini. Abbiamo bisogno di sbarcare, cerchiamo una vita migliore. Ci auguriamo che le autorità italiane ci rispondano presto”. Cercano una vita migliore a casa nostra, trasformando la nostra vita in una vita peggiore.

In un altro post a parlare invece è un trafficante italiano di Sea Watch: “La nostra nave non è un ospedale – è scritto poi nella didascalia a corredo del video, in cui di fatto denuncia l’inadeguatezza della stessa nave all’utilizzo che ne fanno i trafficanti dell’ong – le persone a bordo hanno diritto di sbarcare in un porto sicuro”.

I militari hanno fatto evacuare otto scrocconi per motivi medici, tra cui una donna gravida che partorirà gratis in Italia e due neonati di sette e cinque mesi. Gli altri sono tutti giovani maschi in età militare.

La sinistra vuole l’aborto per gli italiani ma si commuove per le clandestine incinte. Noi vediamo le cose al contrario. Nel modo giusto.

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A fare da contraltare alla situazione descritta da Sea Watch è il video pubblicato sul canale Twitter di Migrant Rescue Watch. Le immagini sono state inserite sul social il 22 giugno. Si notano persone sdraiate per terra, forse alcune stavano riposando oppure erano debilitate dalla traversata.

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Parlano e cantano in arabo, dai tratti somatici sembrano essere nordafricani e non subsahariani, come la maggior parte dei migranti che solitamente sbarcano dalle navi Ong. La nave è la Sea Watch 4 e la si riconosce perché a un certo punto, al minuto 1:36, chi riprende la festa improvvisata si dirige verso la parte del ponte dove è situata una zattera di salvataggio con le insegne dell’Ong tedesca.

È lo stesso migrante, che per qualche secondo gira le videocamera verso di sé riprendendosi in volto, a dire di essere a bordo della nave e indica con le mani la direzione. “Verso lì c’è la Sicilia – commenta di sottofondo in arabo – dall’altra parte c’è Lampedusa”. Poi dirige la mano verso il basso e spiega che all’interno del mezzo ci sono migranti di diverse etnie. “Sono presenti persone del Bangladesh – dichiara – del Mali, del Ciad, del Cameroun, della Costa d’Avorio”.

Il migrante che riprende la festa a bordo e che illustra la situazione all’interno di Sea Watch 4, sembra voler quasi fare promozione. Un modo per far vedere condizioni di sicurezza adeguate per affrontare la traversata. Il video di certo verrà visto dai migranti ancora presenti in Libia. E i trafficanti potrebbero usarlo per richiamare verso il loro illecito business di esseri umani sempre più persone.

È questo il principale sospetto denunciato dalla pagina di Migrant Rescue Watch. Nella didascalia del video viene infatti fatto riferimento a un trafficante di nome Abu Yassin. “Ancora una volta – scrivono gli amministratori della pagina di Migrant Rescue Watch – Un altro contrabbandiere di esseri umani in Libia, “Abu Yassin” alias “Zouari”, conferma in un post di Facebook una consegna riuscita dei suoi “clienti” alla nave tedesca SeaWatch4”.

Il network mostra poi in un altro post quella che sembra essere la pagina Facebook di Abu Yassin in cui, tra le altre cose, nella foto copertina compare una foto della nave Sea Watch 4. “Pur essendo ancora a bordo – commentano ancora gli amministratori di Migrant Rescue Watch – i migranti hanno la possibilità di usare i social e fare pubblicità ai contrabbandieri grazie al Wifi gratuito fornito dall’Ong”.

Da Sea Watch non trapelano al momento commenti in merito. Cosa vuoi che commentino, lavorano per conto dei trafficanti, da anni.