Inseguita sul bus e violentata dal migrante a Milano mentre gli altri guardano

Vox
Condividi!

La società multietnica è il nemico numero uno della libertà delle donne. Le nemiche del patriarcato come la Boldrini, a parte lei che ha la scorta, si ritroveranno a non poter uscire di casa senza il maschio della famiglia. Come avviene nei paesi islamici e nel Sudamerica multirazziale fuori dai quartieri delle classi superiori.

“Alla fermata Bisceglie sono salita sul bus della linea 63, direzione Olmi, dove ho avuto la sfortuna di avere accanto, seduto, un sudamericano ubriaco marcio che mi ha palpata e messo le mani nelle parti intime”. Lo racconta Marianna M., una ragazza di 25 anni, salvatasi per un soffio da una violenza sessuale nel quartiere Baggio la notte tra martedì e mercoledì. Ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine chiamando il 112 mentre scappava ed è riuscita ad allontanarsi dal molestatore trovando rifugio in un condominio, accolta da persone che l’hanno soccorsa sentendola urlare e l’hanno poi accompagnata a casa, dove è stata raggiunta dai carabinieri del Nucleo Radiomobile. Ieri ha sporto denuncia alla stazione di Milano San Cristoforo. “Ero andata con alcuni amici al Milano Latin Festival, ad Assago. Alle 23.50 abbiamo preso la metropolitana verde per tornare a casa. A noi si è avvicinato un uomo che ha iniziato a chiacchierare del più e del meno. Sulla quarantina, vestito in abiti da lavoro, con anche le scarpe antinfortunistiche, che ci ha detto di essere messicano. Visibilmente ubriaco ma non molesto”.

Al capolinea di Bisceglie (della linea rossa, raggiunta dopo il cambio a Cadorna), la ragazza è rimasta da sola ad aspettare il bus, e quell’uomo era ancora accanto a lei. “Una volta a bordo mi si è seduto vicino e ha appoggiato lo zaino tra la mia gamba e la sua. Poi ha infilato una mano nei miei pantaloncini, raggiungendo le mutandine. Ho urlato e mi sono allontanata. Il bus era pieno di gente ma nessuno è intervenuto”. Una volta scesa, in via Gozzoli, “pensavo di essermene liberata. Ma mi sono accorta che era sceso anche lui e che mi stava seguendo. Si è messo a correre verso di me. Mi avrebbe violentata di sicuro se io non fossi scappata. Mi ha lanciato la bottiglia di birra che aveva in mano ferendomi lievemente a un piede ma io ho continuato a correre e l’ho seminato, chiamando nel frattempo il 112. Urlavo con tutta la voce che avevo”.

Vox

Era l’una di notte. “Per fortuna, alcune persone di un condominio di via Val d’Intelvi mi hanno sentita e mi hanno aperto la porta, salvandomi. Il mio molestatore è scappato. “Io non ho l’auto e, quando mi capita di uscire la sera, prendo sempre i mezzi pubblici: non mi era mai successa una cosa del genere ma ora ho paura di uscire di notte. Al capolinea di Bisceglie e a Baggio c’è il deserto, dopo mezzanotte: perché non istituire un presidio di pattuglie?”. Antonio Salinari (Forza Italia), consigliere del Municipio 7, attacca il Comune “che da oltre un anno ha cancellato il servizio di presidio fisso della polizia locale nei quartieri più a rischio”.

Inseguita sul bus e violentata dal migrante




4 pensieri su “Inseguita sul bus e violentata dal migrante a Milano mentre gli altri guardano”

  1. Ma ancora le ragazze vanno in giro da sole all’una di notte in abiti succinti prendendo i mezzi pubblici? Ma in che paese credono di vivere? In quello delle favole? C’è una guerra di sostituzione etnica in corso. Prima lo capiranno, meglio sarà.

I commenti sono chiusi.