Nigeriano ammazza a sassate l’animale dei bimbi, poi si accanisce su nidiata e la stermina

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Accade a Treviso, sulla Roggia, nel tratto del corso d’acqua lungo via Fiumicelli, nel cuore della città: lì la folaga — un uccello acquatico dalle caratteristiche zampe palmate, in grado di immergersi fino a 7 metri di profondità e restare in apnea per oltre un minuto — viveva ormai da parecchi anni, amata e protetta da turisti e abitanti della zona, in particolar modo dai bambini. Lunedì l’immigrato l’ha presa a sassate, senza motivo: ma è stato subito individuato dalla polizia locale di Treviso, che lo ha identificato grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. L’uomo è stato denunciato alla Procura di Treviso per maltrattamento di animali.

Il fatto è ancora più grave se si pensa che la folaga in questi giorni stava covando una nidiata. Un particolare che non ha certo suggerito al nigeriano — un soggetto già noto alle forze dell’ordine — di posare i sassi e lasciare in pace i pennuti. Sono stati i vigili del fuoco di Treviso a recuperare il nido dell’animale ucciso così barbaramente, e affidare le uniche due uova rimaste intatte alle amorevoli cure del Cras, il centro di recupero per la fauna selvatica del Sant’Artemio, dove le volontarie le hanno poste nell’incubatrice in attesa della schiusa.

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L’uccisione della folaga — una specie protetta — è avvenuta intorno alle 8,30 di lunedì mattina. Il nigeriano si è avvicinato al piccolo nido di sterpaglie dell’animale, per poi prenderlo a sassate. Sono stati i pompieri a recuperare la carcassa del povero pennuto, allertati dai residenti che hanno assistito impotenti alla scena.

Treviso, nigeriano ammazza a sassate l’animale dei bimbi: denunciato




7 pensieri su “Nigeriano ammazza a sassate l’animale dei bimbi, poi si accanisce su nidiata e la stermina”

  1. Uccidono per il gusto di uccidere.
    Già nella loro patria fanno massacri ferocissimi.
    Lo sradicamento elimina ogni già debole freno inibitorio.
    I negri sono incapacissimi, sono i più incapaci fra gli uomini ad adattarsi all’apolidìa.
    E noi che facciamo?

    Succederà anche a noi, faremo la stessa fine della folaga, se non ci svegliamo.

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