Stessi errori già fatti dalla Francia. Si intervistano anche rapper africani come fossero intellettuali.
In risposta all’assalto africano di Peschiera del Garda, il rapper Kuti, nigeriano, ha rilasciato un’intervista dove incolpa l’Italia e definisce gli invasori suoi accoliti come italiani a tutti gli effetti, per poi glissare sul cosiddetto “modello banlieue”, considerato improprio: “Quello era un raduno di giovani ventenni italiani e nel 2022 tra i giovani ventenni italiani ce ne sono molti di origini straniere. Punto. Ma stiamo parlando di italiani e quindi il problema legato alle violenze di cui si sono resi responsabili, va affrontato per quello che è: un problema dei giovani italiani di 18-20 anni”.
Una perfetta macchietta per la sinistra immigrazionista.
Lo stesso ha continuato con una retorica giustificazionista dell’accaduto, oltre che affermare come i ragazzi coinvolti nel fatto siano a tutti gli effetti italiani, nonostante il raduno fosse stato chiamato “L’Africa a Peschiera”, e di prestare attenzione a non emarginarli, quasi come a dire che è normale avere comportamenti del genere come conseguenza: “La verità è che ci si deve rendere conto che questa è l’Italia di oggi, fatta anche di gente con un diverso colore della pelle, e non ha senso puntare il dito contro di alcuni ragazzi in particolare, facendoli sembrare come se non fossero di un altro paese. A quel punto sì che crescerebbero il disagio e i problemi” – e ancora – “Magari urlano e potranno urlare ancor di più ora perché si stanno accorgendo di vivere in un Paese che non li considera. E questo potrebbe diventare pericoloso”.
Abbiamo poco tempo per estirpare il tumore chiamato immigrati di seconda generazione. Prima che l’organismo italiano muoia.
Italiani di pelle nera? Ma di cosa cazzo parla questo essere dal QI sottosviluppato?
Non saprei, ma so che oggi sono stato nel quartiere più devastato della mia città, ero in farmacia ad aspettare mezzora di fila, e gli unici italiani eravamo io e un vecchietto.
Che mestiere fa questo?