AFRICANO MASSACRA COPPIA DI FIDANZATI CIECHI E VIOLENTA LA RAGAZZA SUL TRENO

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Ancora un africano, ancora una violenza. Che merda umana ci vuole per approfittarsi di due ragazzi ciechi? Bestia.

La Lombardia è diventata un grande slum afroislamico.

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“Siamo rimasti soli, non sapevamo come ma dovevamo fuggire perché lui continuava a picchiarmi e avevamo paura ci ammazzasse”. Sono le parole di Pietro B, 37 anni non vedente come la compagna 35enne. Vivono a Milano, erano sul quel treno del passante ferroviario, il convoglio 24349 della linea S13 partito da Bovisa alle 15.08 e diretto a Pavia dove stavano andando a trovare i familiari.Quel treno dove giovedì 2 giugno scorso un ragazzo nordafricano ha tentato di rapinare e abusare sessualmente di una ragazza di 24 anni e successivamente, dopo aver malmenato chi si metteva in mezzo, ha preso di mira la coppia di non vedenti. Un viaggio da incubo che non dimenticheranno e per il quale sono ancora molto scossi. “Tutto ha avuto inizio a Rogoredo dove è salito l’aggressore violento (il 24enne ivoriano poi arrestato dai carabinieri). Quando il treno è partito abbiamo sentito quel ragazzo che minacciava la ragazza tentando di strapparle la borsetta. Al suo rifiuto ha iniziato a molestarla e l’ha presa a schiaffi talmente forti che sentivamo i colpi. Poi lei ha iniziato a urlare ed è scappata venendo verso di noi”.

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Pietro e la sua compagna hanno capito dai passi che il 24enne stava arrivando verso di loro ma non potevano vedere cosa stava per fargli. Nel frattempo le urla della gente hanno attirato gli altri passeggeri presenti ma Pietro e la compagna non potevano intervenire. “Non sapevamo cosa fare eravamo spaventati. Poi l’aggressore è venuto verso di noi e ci ha rapinato. Voleva gli zaini il mio borsello e la borsetta della mia compagna. Ho tentato di resistere ma ha iniziato a picchiarmi. Prima un colpo in testa non so con cosa, poi manate addosso e infine mi ha preso a cinghiate in faccia colpendomi sul collo”. Pietro l’unica cosa che è riuscito a fare è stata quella di frapporsi tra l’aggressore e la compagna per difenderla ed ha evitato che venisse aggredita anche lei. Sono pochi minuti di viaggio tra la stazione di Rogoredo e quella di Locate; sette massimo otto. Ma per loro quel tragitto è durato un’eternità. “Arrivati a Locate abbiamo sentito gente che urlava e l’aggressore che ancora tentava di picchiarmi. Allora siamo scappati. Eravamo soli. Abbiamo trovato una uscita e siamo scesi. Non conoscevamo la stazione di Locate quindi seguivamo le voci ma l’energumeno continuava a inseguirci e minacciarci. Ha tentato di colpirmi ancora anche alla schiena. Poi abbiamo sentito che c’era un’ambulanza e qualcuno ci ha preso per mano e fatti salire”. Sull’ambulanza dove è stata fatta salire la coppia di non vedenti c’era anche la prima vittima dell’aggressione, la ragazza di 24 anni che ha rischiato di essere violentata. Tutti e tre erano stati rapinati di zaini e borsette che poi sono stati recuperati a bordo del treno. “Quando siamo scesi dal treno abbiamo sentito che altre persone erano state aggredite alla stazione dalla stessa persona – racconta la compagna di Pietro – abbiamo avuto tanta paura mentre ci inseguiva. Abbiamo temuto ci ammazzasse”.

La coppia di non vedenti alla fine dopo varie ore passate in ospedale è stata sentita dai carabinieri della stazione di Pieve Emanuele. Lui ha avuto una prognosi complessiva di 21 giorni per trauma cranico, contusioni varie da aggressione e un trauma all’orecchio e al timpano, lei fortunatamente illesa fisicamente ma fortemente traumatizzata. “Sui treni dovrebbero esserci delle guide audio per aiutare chi come noi non vede a fuggire in questi casi. Noi siamo costretti a viaggiare con i mezzi pubblici”.




4 pensieri su “AFRICANO MASSACRA COPPIA DI FIDANZATI CIECHI E VIOLENTA LA RAGAZZA SUL TRENO”

  1. Adirittura non vedenti(le vittime)… ma sti africani non hanno nemmeno un briciolo di empatia e rispetto per nessuno al mondo!

    1. E naturalmente la scimmia viene rilasciata subito anziche’ fatto a pezzi e appeso come monito x gli altri primati.

I commenti sono chiusi.