Non dà 20 euro: ragazzino italiano accoltellato a polmone e stomaco da baby gang

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Se non finanzia l’invasore lui ti uccide. O prova a farlo. Poi i giornali evitano di descriverlo.

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«Mi dai 20 euro?» . “No”. Poi la lotta a mani nude, il coltellino che spunta all’improvviso e due fendenti, uno allo stomaco e l’altro al petto, che gli ha perforato un polmone. Così un ragazzino italiano di 16 anni è finito ieri al Policlinico in codice rosso, in gravi condizioni ma per fortuna non in pericolo di vita, per i colpi sferrati da un altro giovanissimo poi scappato. Sin dai primi minuti, i poliziotti del commissariato Mecenate, guidati dal dirigente Angelo De Simone, hanno iniziato a setacciare la zona alla ricerca dell’aggressore: dovrebbe trattarsi di un altro minorenne e potrebbe avere le ore contate. Il territorio è quello della periferia sud est di Milano, a due passi dalla stazione Rogoredo dell’alta velocità. Il raid è avvenuto nel verde del Parco Trapezio, il giardino del quartiere Santa Giulia che ha meno di dieci anni di vita, molto frequentato dalle famiglie della zona e, specie di pomeriggio, da gruppetti di adolescenti.

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La cronaca dell’accaduto ci porta alle 16.45: il quindicenne è in compagnia di due amici quando si avvicina un ragazzo spalleggiato da un altro giovane: “Mi dai 20 euro?”. Non è chiaro se i due si conoscano, forse è già capitato di incrociarsi, nel parco stesso o in altre vie del quartiere. Il ragazzino risponde subito di no. Un diniego secco, senza tentennamenti. Da qui sarebbe nato uno scontro, una “sfida“ tra le due fazioni, con pugni e calci. Una situazione degenerata quando il primo aggressore ha estratto una lama, con tutta probabilità un coltellino, per affondarla nel torace del suo avversario. Poi la fuga. Agli amici della vittima, rimasta a terra, sanguinante, non è rimasto altro da fare che chiamare la polizia: al Parco Trapezio sono quindi arrivati i soccorritori del 118 e una Volante del commissariato Mecenate. Il quindicenne presentava dei “piccoli fori“ ravvicinati, da qui l’idea che l’aggressore abbia usato un’arma dalle dimensioni ridotte.

Due i fendenti sferrati, uno dei quali ha perforato un polmone. Inizialmente è stato difficile valutare quanto fossero profonde le ferite. Ma, al di là della quantità e delle caratteristiche dei tagli, la situazione del ragazzino ha subito preoccupato i soccorritori intervenuti, che lo hanno immediatamente accompagnato al Policlinico in codice rosso. Nel frattempo gli amici che erano con lui hanno fornito la loro testimonianza alla polizia, raccontando l’accaduto e descrivendo l’aggressore. Gli agenti si sono subito messi sulle sue tracce.