«In Italia gli spacciatori africani sono i padroni»

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«In questi anni ne abbiamo viste tante. Ma una cosa del genere, mai. Dove stiamo arrivando»? Più che arrabbiata, è sconvolta la gente che vive o lavora in zona stazione, dopo quanto successo l’altro ieri nei pressi del sottopasso del tram: all’arresto di uno spacciatore è scoppiata la rivolta dei “colleghi” contro i vigili urbani, aggrediti fisicamente e verbalmente, e costretti a chiamare rinforzi. «Abbiamo visto benissimo la scena, incredibile. In tre non riuscivano a tenerlo – raccontano Domenico Reato e la moglie Nadia Marchetto che gestiscono il Caffè Diemme all’angolo con via Cappuccina – Qui la vita è avvelenata da questi personaggi. La situazione è insostenibile. Le forze dell’ordine ci sono, passano, ma quando vanno via lor signori tornano indisturbati».

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Proprio in quel mentre arriva una pattuglia della Polizia locale e inizia la “processione”: i pusher si incamminano in massa verso via Piave. Un quarto d’ora dopo, tutto è come prima. «Sono pericolosi, provocano, ti sfidano, sono violenti. Credono di essere i padroni della zona. Qui non se ne va fuori se non viene l’esercito h24», proseguono i due coniugi. Giusto di fronte, la testimonianza del proprietario della pizzeria Pizza & Ristò Michele La Valle è speculare. «Ne succedono di tutti i colori. Lo spazio tra i fabbricati e la rete che delimita il sottopasso è terra di nessuno. Spesso diventa il ring su cui si ammazzano di botte, mentre a pochi passi transitano bambini e anziani – afferma – Dopo il blitz di quattro anni fa la situazione era migliorata, ora siamo punto e a capo. Servirebbe una bella opera di bonifica. Devono venire i militari. Oltre agli spacciatori ci sono i tossicodipendenti che si trascinano da un muro all’altro. E ovviamente sono disponibili a tutto, pur di procurarsi una dose. L’altro giorno uno che si era seduto al tavolo senza mai ordinare, aveva rubato lo zainetto di un cliente che era andato al bagno. L’abbiamo bloccato subito perché lo tenevamo d’occhio». Spiega un’anziana: «Per andare da mia figlia e in parrocchia al Sacro Cuore in via Aleardi, non posso che fare questa strada, ma talvolta mi sembra d’imbattermi su un muro umano: l’altro giorno ho contato 30 spacciatori in un colpo solo, tutti assieme». Le offese, le risse, i parapiglia, sono all’ordine del giorno. La zona più critica è a ridosso del sottopasso ciclopedonale di via Dante, da dove arrivano urla e imprecazioni a far capire che da lì è meglio girare al largo. “Un disastro, si drogano a tutte le ore, davanti a tutti, senza scrupoli. Una settimana fa mi sono imbattuto in una donna che si bucava sul torace, restando in piedi a stento. Quel tunnel andrebbe chiuso, anzi cementato”, sottolinea un residente.

Nei parcheggi a pagamento, la vigilanza è altissima. «Cercano d’intrufolarsi dappertutto, vorrebbero andare nei bagni per drogarsi. Specialmente la sera bisogna avere non due, ma dieci occhi per controllare», racconta un operatore. Poco più in là, sul marciapiede, a poca distanza dal sottoportico “regno” dello spaccio ci sono tracce di sangue fresco. Intanto è un via vai continuo di facce poco raccomandabili. Tanti che sembrano attendere l’arrivo del cliente, hanno gli auricolari alle orecchie. All’hotel Bologna, in via Piave, uno dei più rinomati in città, conoscono bene la situazione. «Da quando abbiamo fatto l’ampliamento, abbiamo installato un cancello in più nella stradina d’ingresso al parcheggio per evitare che vengano a nascondersi negli anfratti – riferisce Marco Cecchinato Tura – C’è chi domanda di usare i servizi igienici, in stazione ce ne sono solo a pagamento e così arrivano da noi. Abbiamo chiesto al nostro staff di prestare attenzione. Mentre al bar non serviamo da bere a sbandati. Va riconosciuto che le forze dell’ordine hanno fatto molto. I portici qui di fronte sono stati liberati. Certo, notizie come quella della rivolta contro i vigili sono preoccupanti».




4 pensieri su “«In Italia gli spacciatori africani sono i padroni»”

  1. Se gl’Israeliti, che sono uniti, hanno subìto gli orrori ben noti, noi che siamo disuniti che cosa subiremo?

    Perché sono sbarcati 1 milione e 200 mila clandestini (senza contare gli asiatici della rotta balcanica che c’invadono dalla Venezia Giulia)?
    Perché siamo estremamente disuniti.
    Ci sono degli spazii, dei vuoti abissali tra di noi che ci rendono così deboli.

    Nella condizione di Ermanno Masini, di Alessandro Carole e di Daniele Carella, io riconosco la mia. Comprendo che gl’Italiani sono sempre più vulnerabili a violenza improvvisa perché sono sempre più apolidi.

    1. Nei campi di rieducazione, i cinesi supplizieranno i patrioti euro-oceaniani ed euro-americani mediante la frequente visione dei video spesso citati da Werner?

      Durante le trattative diplomatiche con una potenza europea superstite, i cinesi faranno battutine?

      È possibile che i cinesi non uccideranno tutti i ne,gri e arabi.

      Il mondo diverrà sempre più pericoloso per i bianchi.
      Diverrà un grande carcere.
      Saremo perseguitati da tutti: ne.gri, arabi, turchi, indiani, cinesi. cicani.
      Noi Italiani, fra i pochi che ancora ne avranno la possibilità, saremo costretti ad unirci.

    2. Potrebbero andare oltre la visualizzazione di video?

      Le umiliazioni che già accettiamo potrebbero inasprirle parossisticamente?

      Benché gli orientali non siano inventivi, penso abbiano già elaborato una gran quantità di supplizii.

      Potrebbero installare sulla pubblica piazza una gogna permanente?

    3. Perché non ricostruiscono l’Antico Palazzo d’Estate?
      Non costerebbe molto. Tra l’altro fu costruito da europei, tra cui l’italiano Giuseppe Castiglione.
      Vorrebbero che fossimo noi a ricostruirlo?
      Magari incatenati?
      Magari vorrebbero distruggere i nostri monumenti?

      ://it.wikipedia.org/wiki/Antico_Palazzo_d%27Estate

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