IL governo lavora per la sostituzione etnica degli italiani.
Tra l’anno scorso e quest’anno sono già sbarcati quasi centomila clandestini. Già quasi tredicimila dall’inizio del 2022. Dieci volte tanto il 2019 e tre volte tanto il 2020.
A questi vanno aggiunti gli oltre 112mila ucraini importati in fretta e furia a cui dovremo pagare 300 euro di stipendio al mese. Meno dei mille euro in vitto, alloggio e paghetta che diamo ai centomila clandestini afroislamici nel sistema marcio dell’accoglienza.
E poi ci sono loro, quelli che vengono a rubarci il lavoro abbassando gli stipendi e devastando le condizioni di lavoro:
Non bastano gli sbarchi di #migranti…
Il decreto flussi del #governoDraghi ha più che raddoppiato la quota dei permessi di soggiorno per i lavoratori stranieri, che passa da 30mila a 69.700. pic.twitter.com/MJru6NMzFS
— Francesca Totolo 2 (@fratotolo2) May 12, 2022
Senza contare i duecentomila l’anno che fanno arrivare coi ricongiungimenti familiari e gli oltre duecentomila che hanno ‘regolarizzato’ l’anno scorso.
Mezzo milione di invasori l’anno. Non è sostituzione etnica?
Già. Ed è solo l’inizio. Gli europei dovevano opporsi quando era ora, ormai è tardi.
Trent’anni fa sarebbe stato il periodo ideale per ribellarsi e impedire il disastro attuale.