Arrivato col barcone si arricchisce spacciando droga mentre imprenditori italiani si suicidano

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A giudicare dai documenti, aveva un reddito esiguo, quasi da disoccupato. Eppure conduceva una vita tra le più agiate in una casa degna di un pascià poco distante dalle colline di San Colombano. Per questa evidente anomalia, un uomo, nordafricano, residente nel Lodigiano da diverso tempo, era tenuto sotto controllo dalla Guardia di finanza di Lodi e dalla Procura di Milano. Dopo una lunga attività, gli inquirenti sono riusciti così a scoprire che l’uomo in realtà era uno dei pusher di riferimento che gestiva lo spaccio di sostanze stupefacenti nel boschetto di Rogoredo, alle porte di Milano, oggi completamente risanato e liberato dai pusher.

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L’indagato, infatti, incassava centinaia di migliaia di euro dalla vendita al dettaglio di eroina e cocaina. Così il Tribunale di Milano, sezione autonoma misure di prevenzione, ha disposto il sequestro propedeutico alla confisca. Una misura che è stata eseguita giovedì mattina direttamente dalle fiamme gialle di Lodi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’indagato, con numerosi precedenti penali, farebbe parte di un’associazione criminale che si occupa dello spaccio nell’area vicino alla stazione ferroviaria di Rogoredo.

All’uomo, in attesa della confisca, sono state sequestrate una villa e un garage, intestati a lui e alla moglie. Solo poche settimane fa, nei confronti di un’altra persona, che apparterrebbe allo stesso gruppo criminale, era già stato eseguito un sequestro di un appartamento e di un garage a sud-est di Milano, oltre che di denaro sul conto corrente, per un totale di 250mila euro.