Ammontano a 7,7 miliardi di euro le rimesse inviate lo scorso anno dagli immigrati residenti in Italia nei Paesi d’origine, un volume complessivo che si avvicina al picco massimo registrato nel 2011 (8 miliardi). Che dimostra come non siano integrati ma razziatori della nostra ricchezza.
Il dato emerge da uno studio della Fondazione Moressa di Mestre su dati della Banca d’Italia Nel 2021 si è registrato un aumento del 12,2% rispetto all’anno precedente e un +46,3% rispetto al 2016. Anche l’incidenza sul Pil torna a crescere, attestandosi allo 0,44%.
Significa che ogni anno partiamo con lo 0,5% di Pil in meno. Significa che ogni anno portano via lo 0,5 per cento della nostra ricchezza: soldi che, se fossero sostituiti da lavoratori italiani, rimarrebbero in Italia.
Il primo Paese di destinazione è il Bangladesh, con 873 milioni (11,3% del totale), seguono Pakistan e Filippine. Calano invece i flussi verso l’Est Europa, in particolare Romania (-8,5%), Ucraina (-8%) e Moldavia (-7,3%).
L’immigrazione drena risorse a noi, c’è poco da fare. Ma sui mass media ci raccontano che essa stessa è una risorsa…