Migrante spacca costole a bambina di 3 anni: “Non è colpa mia, non mi sono integrata”

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Maltrattamenti e botte ripetuti nel tempo, che hanno provocato alla bambina di 3 anni lesioni in diverse parti del corpo, fra cui l’inclinazione di alcune costole.

Così una ragazza-madre di 23 anni, originaria del Brasile, all’epoca dei fatti residente in un paese della Valchiavenna, è stata condannata dal Tribunale di Sondrio a un anno e cinque mesi di reclusione.

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A far scattare l’indagine del pm Elvira Antonelli le segnalazioni dei medici durante il ricovero della piccola in ospedale. Nel frattempo il Tribunale dei minorenni di Milano ha sottratto la bimba alla mamma per darla in adozione. “Valuteremo le motivazioni della sentenza – dichiara ora l’avvocato Giulio Speziale, difensore della donna – per poi presentare ricorso in appello a Milano. Avevo chiesto una perizia per accertare la non imputabilità dell’assistita, ma i giudici hanno respinto la richiesta. La giovane mamma si è trovata ad affrontare una situazione più grande di lei, provenendo dall’altra parte del mondo e senza mai essere riuscita a integrarsi nel tessuto sociale ed economico della Valchiavenna”.

Poteva restare dall’altra parte del mondo.




2 pensieri su “Migrante spacca costole a bambina di 3 anni: “Non è colpa mia, non mi sono integrata””

  1. E già.Poteva restare al paese suo.Non andava incontro a grane penali e soprattutto non le toglievano la bambina.Testa di cazzo.

I commenti sono chiusi.