Consigliera inseguita e picchiata dai fratelli Ngapeth: pallavolisti ‘francesi’ del Modena

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Immaginate se Buffon e Chiellini avessero inseguito e spinto a terra una a caso, diciamo la Kyenge, le urla di razzismo arriverebbero fino alle capanne del Congo.

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Doveva essere una serata come tante, e invece è finita a insulti e spintoni, con tanto di denuncia presentata da un avvocato. Il teatro dell’episodio, avvenuto la sera del 6 aprile, è il locale “212”, mentre i protagonisti sono la consigliera comunale Beatrice De Maio, ex esponente della Lega, oggi rappresentante del gruppo civico Modena Sociale, e le due stelle di Modena Volley Swan e Earvin Ngapeth, con alcuni compagni di squadra. In sostanza, la consigliera ha denunciato di essere stata aggredita all’interno del “212”, il locale dove lavora, anche se in quel momento non era in servizio, ma stava semplicemente parlando con alcuni amici. La denuncia nei confronti dei due atleti della squadra di volley è stata presentata formalmente dall’avvocato reggiano Devis Panisi.

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Tornando alla serata del 6 aprile, a raccontare quello che è successo è la stessa consigliera comunale: «Stavo facendo due chiacchiere con alcuni amici – spiega Beatrice De Maio – quando sono stata avvicinata e aggredita verbalmente da alcuni giocatori». I due gruppi avevano già avuto un primo contatto in precedenza, quando la consigliera si era avvicinata al tavolo degli atleti per restituire una maglia: «L’aggressione è però avvenuta molto più tardi – precisa De Maio – circa un’ora e mezza dopo». In quel momento, secondo la ricostruzione della consigliera presente anche nella denuncia presentata ai carabinieri alcuni giorni dopo i fatti, Earvin Ngapeth non c’era, mentre sarebbe comparso in un secondo momento: «Sono volate parole sempre più grosse – riprende la consigliera – e poi è arrivato anche lui, sbucando dal nulla e dandomi uno spintone. Io avevo provato a parlargli, spiegandogli come ci si comporta, ma la reazione è stata questa». La donna, pesantemente colpita da quello che è successo il 6 aprile, ha quindi deciso di sporgere denuncia per aggressione: nel documento si parla anche di un inseguimento fuori dal locale, mentre la consigliera avrebbe avuto bisogno di ricorrere alle cure mediche.

A schierarsi con i suoi giocatori è stata la presidentessa della Leo Shoes Catia Pedrini, che si è detta sconcertata dalla denuncia, ricordando che la protagonista avrebbe avuto in passato una relazione con un giocatore, mentre nella serata del 6 aprile si sarebbe presentata davanti agli atleti provocandoli, e sarebbe stata lei stessa ad inseguire i pallavolisti fuori dal locale. Due versioni decisamente diverse, mentre a fare chiarezza ora sarà la Procura. «Trovo inaccettabili le parole della presidente Pedrini – aggiunge De Maio – per prima cosa perché sposa a priori la tesi del giocatore senza approfondire quello che è successo. In secondo luogo sono davvero amareggiata che queste dichiarazioni vengano da una donna: spendiamo sempre tante belle parole sulla violenza contro le donne, ma poi non si riesce ad andare oltre. Per quanto riguarda l’accusa di avere inseguito io i giocatori – chiude De Maio – ovvero il contrario di quello che è successo, mi sembra abbastanza evidente che una donna di 47 chili non inseguirebbe un gruppo di atleti grandi e grossi. Io ho semplicemente cercato di difendermi da quegli insulti, ma sono stata spinta a terra»




3 pensieri su “Consigliera inseguita e picchiata dai fratelli Ngapeth: pallavolisti ‘francesi’ del Modena”

  1. Concordo su questo : “spendiamo sempre tante belle parole sulla violenza contro le donne, ma poi non si riesce ad andare oltre.”
    Mi dispiace perché proprio dalle buoniste nostrane arrivano “queste castrazioni”, in quanto si ha il pregiudizio dell’antifascismo rivolto verso gli stranieri e del fascismo, da parte degli antifascisti, rivolto agli italiani. Non si può discriminare una persona per il colore della pelle, ma giudicare il suo comportamento sì. Chi viene in Italia deve rispettare leggi, persone e cose, anche se è atleta, specie in questo caso, perché tradisce le regole basilari dello sport :lealtà e rispetto.
    Il sindaco comunque cosa sta facendo?

    1. Il femminismo è un altro paramento del pptere. Anch’esso fautore del dividi et impera creando una cortina fumogena.

      Ad una femminista ho risposto seccamente che se fino a non molto tempo fa le donne non avevano diritto al voto era perché ciò faceva comodo al potere che aveva occasione di silenziare metà della popolazione e non al fantomatico “maschilismo tossico”.

I commenti sono chiusi.