Annunciato da tempo più volte dai ministri Luciana Lamorgese (Interno) e Lorenzo Guerini (Difesa), il piano di riduzione dell’operazione «Strade sicure» procede. A Roma già in alcuni siti non si vedono più i militari in mimetica con il veicolo a supporto. Il ridimensionamento è stato deciso un anno e mezzo fa dalla manovra di bilancio (L. 30 dic. 2020 n. 178) del governo giallorosso. Ha disposto la proroga dell’impiego di «Strade sicure» fino a un tetto massimo di 7.050 unità entro il 30 giugno 2021; 6mila unità dal 1° luglio 2021 al 30 giugno prossimo; dal 1° luglio 2022 fino a un massimo di 5mila militari.

Nel frattempo sono aumentati gli ospiti clandestini degli hotel per profughi, per loro i soldi ci sono:

Record di clandestini in hotel: +82mila ospiti a spese nostre, bollette comprese

Oggi sono impiegate 6.753 unità, 6mila di contingente ordinario e 753 di contingente straordinario.

La sorveglianza agli obiettivi considerati più sensibili rimane. E per ‘sensibili’ si intende i Palazzi. Le donne in strada saranno invece alla mercede di Mohammed.

I soldati della forza armata al comando di Piero Serino vigilano su una ventina di centri per l’immigrazione del ministero dell’Interno e Cas-centri di accoglienza straordinaria in in Friuli e Sicilia. Non sia mai che i cittadini decidano di prenderli d’assalto e sgomberarli, per appropriarsi di letti utili ad accogliere senzatetto italiani.

«Tagliare donne e uomini dell’Esercito che aiutano a prevenire i reati nelle nostre città? Follia. Tra baby gang, clandestini e criminalità il nostro Paese deve investire in sicurezza e aumentare i presidi sul territorio» scrive su Twitter il leade della Lega Matteo Salvini. Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni è sulle barricate da un pezzo. Persino il sindaco di Milano, Beppe Sala (Pd), entra nella polemica: «Sono sorpreso che non ci sia stato dato avviso prima. Vorrei capire il senso di questa operazione».

“Donne e uomini”, parla come Boldrini. Il linguaggio è la prima forma di resistenza.