Ragazzina italiana torturata per ore in auto da immigrati

Vox
Condividi!

Restano in carcere i due moldavi clandestini, di 39 e 34 anni, che due notti fa hanno sequestrato, stuprato e rapinato una giovane. Lo ha deciso il gip del tribunale di Matera, dove i due si trovano reclusi, dopo essere finiti in manette in Lucania. Il giudice ha infatti convalidato l’arresto dei carabinieri, disponendo la misura cautelare in carcere per i due aguzzini. Il gip ha poi inviato tutti gli atti alla Procura di Fermo a cui spetta, per competenza territoriale, coordinare le indagini. Indagini che continuano a ritmi serrati per ricostruire nei minimi dettagli la drammatica disavventura vissuta dalla ragazza. Intanto la vittima è stata sottoposta a tutte le perizie mediche di rito, che hanno riscontrato lividi, lesioni ed escoriazioni in diverse parti del corpo, riconducibili al pestaggio e agli abusi sessuali subiti dai due moldavi.

VERIFICA LA NOTIZIA

I carabinieri della Compagnia di Fermo, guidati dal colonnello Nicola Gismondi (nella foto), hanno continuato ad analizzare le immagini dei sistemi di videosorveglianza, quelle stesse telecamere che hanno permesso prima di individuare l’utilitaria di colore bordeaux su cui viaggiavano i moldavi e poi di identificare il numero di targa che ha permesso di rintracciare i due malviventi in provincia di Matera. Ancora sotto shock la ragazza che ha accettato un passaggio dai due, che l’hanno avvicinata lungo la Statale a Porto Sant’Elpidio.

Vox

Nel corso del tragitto, la giovane è stata trattenuta con violenza all’interno della vettura contro la sua volontà e abusata da entrambi dopodiché è stata rapinata. Nel corso di una breve sosta effettuata dai due in una stazione di servizio per effettuare rifornimento di carburante, la vittima è riuscita a scendere dall’auto e a dileguarsi, fuggendo nei campi circostanti, favorita anche dal buio. A quel punto i due malviventi hanno deciso di riprendere il viaggio, allontanandosi velocemente dal luogo. La giovane ha poi raggiunto il bar Api, nella zona nord di Porto San Giorgio e ha chiesto aiuto al barista di turno, che ha subito allertato i militari dell’Arma. I carabinieri scesi campo in forze hanno individuare in poche ore l’auto utilizzata dai due malviventi, rilevandone anche la targa, per poi intercettare e arrestare i due moldavi, che avevano ancora in macchina gli oggetti di proprietà della vittima.




2 pensieri su “Ragazzina italiana torturata per ore in auto da immigrati”

  1. Israele è l’opposto di Auschwitz.
    Lo Stato nazionale è la risposta ad Auschwitz.
    Israele è l’opposto dell’universalismo.
    Lo Stato nazionale è la risposta all’apolidia.

    Possiamo scegliere fra l’apolidia e lo Stato nazionale. Se sceglieremo l’apolidia, avremo un’Auschwitz all’ennesima potenza.

    1. ”Dall’orrore e dall’annientamento di Ausch,witz è emersa questa ineludibile lezione: la dipendenza degli ebrei dalla protezione militari di altri condusse a quell’esito fatale. Questo messaggio fu articolato con perfetto nitore da Davìd Ben-Gurion nel corso dell’Assemblea Nazionale degli Ebrei di Palestina nel novembre 1942:

      Non sappiamo con esattezza cosa accada nelle valli della morte naziste, né quanti ebrei siano già stati massacrati […] Non sappiamo nemmeno se la vittoria della democrazia, della libertà e della giustizia troverà in Europa nient’altro che un immenso cimitero ebraico, in cui sono sparpagliate le ossa della nostra gente […] Noi siamo l’unico popolo del mondo di cui è permesso, in quanto nazione, liberamente versare il sangue […] Unicamente i nostri figli, le nostre donne […] e i nostri anziani vengono messi da parte per destinare loro un trattamento speciale, per essere sepolti vivi in fosse scavate da loro stessi, per essere arsi nei crematori, per essere strangolati o uccisi da mitragliatrici […] ma per un’unica colpa: […] perché gli ebrei non hanno alcun peso politico, non hanno un esercito ebraico, non dispongono di un’indipendenza ebraica né di una patria […] dateci il diritto di combattere e morire da ebrei […] noi rivendichiamo il diritto […] a una madrepatria e all’indipendenza. Quanto ci è accaduto in Polonia, Dio non voglia, ci accadrà nuovamente in futuro, e tutte le nostre vittime innocenti, decine di migliaia, centinaia di migliaia e, forse, milioni, sono l’olocausto di un popolo senza una patria […] Noi chiediamo una patria e l’indipendenza (1).

      (1) Discorso di Davìd Ben-Gurion dinanzi a una sessione speciale dell’Assemblea Nazionale del 30 novembre 1942, file J/1366, Central Zionist Archives, Gerusalemme.

      […] Il significato di Ausch,witz è che gli ebrei fallirono nei loro sforzi per trovare delle modalità per difendere i loro figli. Dipendevano da altre persone […] Oggi la maggior parte degli ebrei crede che l’unica cosa che è davvero cambiata da quando milioni di persone del nostro popolo sono perite per mano assassina – l’unica cosa che si erge come un bastione contro il reiterarsi di questo capitolo della storia mondiale – sia Israele.
      Gli ebrei, tuttavia, non sono gli unici per cui Ausch,witz è divenuto un importante simbolo politico. Anche per moltissimi europei Ausch,witz è il cuore della lezione appresa con la Seconda guerra mondiale. Tuttavia, le conclusioni che gli europei traggono sono precisamente opposte a quelle tratte dagli ebrei.

      Yoram Hazony, Le Virtù del Nazionalismo, Guerini e Associati, 2019, pagine 286-7

I commenti sono chiusi.