Dovrebbe essere la stessa gang con a capo lui:
L’ex bambino dello scuolabus dirottato da senegalese diventa capo di una baby gang a Cremona
È stato operato e non è più in pericolo di vita il 17enne vittima di un folle assalto a colpi di machete e manganello avvenuto nei giorni scorsi ai giardini di piazza Roma, nel cuore della città. Il ragazzo era stato poi soccorso in via Guarneri, dove era crollato dopo aver cercato scampo dai suoi aggressori, una coppia di giovani di circa 20 anni. «Dall’aspetto sembravano indiani», racconta un’amica che era insieme al 17enne al momento dell’assalto: «Scappavo senza voltarmi indietro per paura che mi inseguissero e intanto sentivo le urla del mio amico». Sulla vicenda sta indagando la Squadra mobile che avrebbe già ascoltato la testimone.
L’aggressione è avvenuta nella notte fra venerdì 25 e sabato 26 marzo, poco dopo la mezzanotte. «Eravamo in quattro ai giardini, seduti su una panchina nei pressi delle montagnole: io, due fratelli e un altro ragazzo. Stavamo chiacchierando quando uno dei fratelli, in piedi di fronte alla panchina, guardando oltre le nostre spalle ha cominciato a gesticolare e ad urlare. Mi sono girata e ho visto due persone che scendevano di corsa dalle montagnole con in mano dei lunghi coltelli che sembravano sciabole». Più tardi le armi sarebbero state identificate sulla base dalle ferite come machete e manganelli.«Sono scappata, ma ho fatto in tempo a vedere il mio amico essere raggiunto e colpito da uno dei due aggressori, poi raggiunto anche dall’altro. Sentivo le urla ma non avevo il coraggio di voltarmi indietro. Sono fuggita verso la Galleria, dove mi sono fermata a chiamare aiuto. Mi hanno calmata e sono tornata indietro verso via Guarneri, dove il 17enne era sdraiato a terra pieno di sangue, con tanta gente intorno. L’hanno colpito in testa e aveva la faccia piena di tagli. Diceva che non capiva nulla e poi è arrivata l’ambulanza che l’ha portato all’ospedale. So che è stato dichiarato fuori pericolo e che ha subito un intervento chirurgico delicato perché le ferite alla testa sono arrivate al cervello. L’ho chiamato e mi ha detto di stare molto meglio. Non so perché ci abbiano aggredito, ma la mia sensazione è che ci tenessero d’occhio».
Non un’aggressione estemporanea, scaturita magari da una rissa o da un qualche sgarbo nel corso della serata, dunque, ma un attacco che sembra essere stato in qualche modo pianificato. Sul posto è arrivata in pochi minuti anche la Polizia che sta indagando per chiarire i contorni e le responsabilità. «Ero sconvolta e terrorizzata, non so neanche io come ho fatto a scappare».