Settimana decisiva per il business degli ucraini. Nuovo fronte dell’accoglienza per il famigerato ‘terzo settore’.
A breve il Dipartimento della Protezione civile pubblicherà l’avviso, rivolto a “enti del Terzo settore, centri di servizio per il volontariato e altre associazioni”, che volessero entrare nel sistema dell’«accoglienza diffusa» destinato a 15mila ucraini, e ottenere i fondi per l’ospitalità, secondo le “rette” già utilizzate per il sistema di accoglienza dei clandestini (si tratterà con ogni probabilità di una cifra di almeno 33/35 euro al giorno per persona accolta).
Pazzesco. Hanno trovato il modo di raddoppiare il business degli afroislamici:
Ospitiamo 80mila africani e asiatici in hotel: ognuno di loro prende 1.000 euro al mese come ospite
Sempre entro questa settimana, dovrebbe essere disponibile la piattaforma online tramite la quale gli ucraini potranno chiedere lo stipendio da profugo (di 300 euro al mese per tre mesi, per ciascun adulto, più 150 euro per ogni figlio minorenne). Questo secondo canale di aiuto è finanziato, fino a oggi, per 60mila richiedenti.
Interventi concreti, quindi, con risorse disponibili per 75mila ucraini, previste dal decreto legge 21/2022 (e dettagliate dall’ordinanza 881/2022 della Protezione civile): 142 milioni sono destinati all’accoglienza diffusa tramite il famigerato Terzo settore, e 54 milioni per il contributo di sostentamento trimestrale. Altri 152 milioni contribuiranno alle spese sanitarie delle Regioni e delle Province autonome, con lo scopo di offrire cure a 100mila ucraini (il forfait stimato è di 1.520 euro a persona).
In parallelo, è stato elevato il numero dei posti disponibili nel sistema di accoglienza: i famigerati Cas (centri di accoglienza straordinaria) e il Sai (sistema di accoglienza e integrazione), per ospitare fino a 16.500 immigrati.
Molti enti territoriali, poi, hanno messo a disposizione strutture aggiuntive: la Regione Veneto, ad esempio, ha creato cinque hub di prima accoglienza in altrettanti ospedali dismessi, per mille posti. Il Comune di Milano ha reperito oltre 100 posti in due strutture. Il Comune di Napoli sta aprendo strutture per l’accoglienza.