Sbarcano a Lampedusa e stuprano mamma e bambino. Bergoglio: “Preghiamo per chi sbarca”

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“Aiutaci a riconoscere da lontano i bisogni di quanti lottano tra le onde del mare, sbattuti sulle rocce di una riva sconosciuta”: così il Papa ha pregato per i clandestini nella Grotta di San Paolo a Rabat.

Non parti, non paghi gli scafisti per venire a spacciare o farti mantenere e non sbatti sulle rocce.

“Fa’ che la nostra compassione non si esaurisca in parole vane, ma accenda il falò dell’accoglienza, che fa dimenticare il maltempo, riscalda i cuori e li unisce”, è la solita cantilena di Bergoglio per i presunti 90 clandestini affondati ieri in Libia.

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Sbarcano e poi:

I due stupratori tunisini di mamma e figlio sbarcati a Lampedusa e accolti in hotel




11 pensieri su “Sbarcano a Lampedusa e stuprano mamma e bambino. Bergoglio: “Preghiamo per chi sbarca””

  1. Il solo fatto che tentano la traversata su scafi e gommoni carichi 3-4 volte la portata massima, dimostra al mondo il loro q.i. medio.

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