Alunno migrante punta pistola contro insegnante: “Basta note o ti uccido” – VIDEO

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In Italia sta avvenendo quello che è avvenuto da decenni nelle scuole pubbliche americane e poi francesi. E che non a caso ha significato la fuga degli studenti autoctoni verso quelle private. Ovviamente, i meno abbienti rimangono intrappolati in mezzo ai figli degli invasori.

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“Prof, dobbiamo regolare una questione: mi ha messo troppe note e sta sbagliando”. Poi lo studente, 15 anni appena e piglio da boss, estrae una pistola da dietro la schiena e la punta alla tempia del professore di matematica. Il docente resta in silenzio, la classe ride: alcuni compagni riprendono la scena con il cellulare. È questione di attimi e il video vola sulla chat di scuola, prima di rimbalzare in rete. La pistola è risultata poi giocattolo: senza tappo rosso avrebbe tratto in inganno chiunque. Ma il ragazzo, di origine straniera, è ora nei guai. È successo lo scorso 29 marzo in un istituto tecnico in provincia di Firenze. La scuola, ma non il professore, ha segnalato l’episodio all’autorità giudiziaria e la Procura per i minori ha denunciato il ragazzino per minacce aggravata dall’aver agito per motivi di bullismo e ai danni di un incaricato di pubblico servizio oltre che per interruzione di pubblico servizio, la lezione a scuola. La notizia è riportata dal “Corriere Fiorentino”.

Alunno migrante punta pistola contro insegnante – VIDEO

Nel frattempo la polizia ha bussato all’abitazione dello studente per eseguire una perquisizione. Gli investigatori non hanno trovato armi, ma hanno sequestrato il cellulare del giovanissimo e ora dovranno accertare se contiene quello e altri video con il professore.

Le indagini, coordinate dal procuratore capo Antonio Sangermano, partono proprio dal filmato per ricostruire vicenda e ruoli e mirano ad accertare quali provvedimenti disciplinari abbia adottato la scuola, anche in passato. Come da prassi, inoltre avvierà anche una procedura per accertare il contesto socio-familiare in cui il quindicenne viva. Non è la prima volta per il ragazzino. In più occasioni, pare abbia umiliato e offeso le insegnanti, sempre donne, interrompendo le lezioni con prepotenza. Poi nelle ultime settimane, pare andasse in giro con disinvoltura per i corridoi dell’istituto con la pistola infilata nella cintura, dietro la schiena. L’avrebbe esibita come un trofeo ai compagni, tornando poi a nasconderla nei pantaloni. Anche l’altra mattina, al suono della campanella, qualcuno lo ha visto mentre giocava con l’arma.

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“È una situazione molto delicata ed è stata segnalata subito alla Procura per i minori – dice il dirigente dell’istituto tecnico al ‘Corriere Fiorentino’ – già in passato, il consiglio di classe aveva adottato una serie di provvedimenti disciplinari nei confronti dello studente. La scuola svolge una funzione educativa e anche in questa situazione, si è mossa immediatamente. Ora attendiamo l’esito delle indagini della magistratura”.

Guardate questo video, è il futuro senza il blocco dei ricongiungimenti familiari:

Arriva da una scuola media francese. Dove i professori sono ormai preda della furia multietnica da anni.

https://twitter.com/FrDesouche/status/1053267089610469376

Le scuole pubbliche al tempo della società multietnica sono zoo. Non servono insegnanti, ma domatori.




5 pensieri su “Alunno migrante punta pistola contro insegnante: “Basta note o ti uccido” – VIDEO”

  1. Gli Ucraino de ne stanno accorgendo 🤣🤣 scappano dai Russi per finire in mezzo ai neri, dalla padella nella brace. A parte le Ucraine giovani e piacenti che si intorteranno i pensionati italiani ciuciandone soldi ed eredità, per i bambini Ucraini in Europa la vedo dura 😁

    1. Oh non mi darei pensiero, vedrai che qualche frocio li adotterà. Adottassero me… quasi quasi ci vado😆 faccio Clarabella (era un personaggio della Mondaini) altra buonista di m!

  2. Le cerbiattine ucraine intorteranno maturi daddy e pensionati, altre si faranno giovanotti di belle speranze.
    Ma per tutti i profughi ucraini sarà un bel bagno verso la ‘meravigliosa’ società occidentale, ormai nera e araba in molte zone di fatto chiuse agli autoctoni.

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