Yara, funzionari avrebbero manomesso Dna: due indagati. Chi proteggono?

Vox
Condividi!

La Procura di Venezia prosegue nel più stretto riserbo l’indagine sull’ipotesi di alterazione dei reperti biologici sul caso di Yara Gambirasio, denunciata da Massimo Bossetti.

Vox

I magistrati di Bergamo, in accordo con la Corte d’Assise orobica, avevano trasmesso per competenza, nel giugno 2021, ai colleghi dell’ufficio di Venezia gli atti “per le opportune valutazioni”, dopo la denuncia alla difesa del muratore di Mapello.

Nel fascicolo – come scrive il Corriere del Veneto – risultano indagati dalla Procura lagunare il presidente della prima sezione penale del tribunale di Bergamo, Giovanni Petillo, e una funzionaria, Laura Epis, responsabile dell’Ufficio corpi di reato. Entrambi avevano ricevuto anche l’avviso di proroga dell’indagine, per le ipotesi di frode in processo e depistaggio.
L’indagine, secondo quanto si apprende, sarebbe prossima alla chiusura. Nessun commento in proposito dal procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito, titolare del fascicolo, che nei mesi scorsi aveva ascoltato come testimoni i titolari dell’accusa al processo per l’omicidio della 13enne Yara e alcuni investigatori. La difesa di Bossetti si era già vista respingere nel 2021 la richiesta di riesaminare i reperti confiscati dopo la sentenza definitiva, in particolare le tracce di Dna.




10 pensieri su “Yara, funzionari avrebbero manomesso Dna: due indagati. Chi proteggono?”

  1. Ricordo che prima di acchiappare lui era spuntato un cazzo di africano che naturalmente era innocente…

  2. il nordafricano lo hanno trasferito al suo paese.c’e’ un’intercettazione telefonica in cui lui in arabo prega dio di avere pieta’..di lui.
    E’ lui l’omicida, ma e’ stato coperto dai media per non disturbare l’ordine pubblico.

        1. Proprio così, ne avevamo parlato molto tempo fa e mi ero schierata per i due episodi di cronaca dalla parte dei “finti assassini” o per meglio dire, degli innocenti carcerati per motivi politici.
          In entrambi i casi erano stati dei nordafricani e anche nell’omicidio del ginecologo, quelli che sono scappati prendendo il treno erano arabi. La notizia era apparsa immediatamente poi zittita.
          Se fossero rimasti impuniti già era grave, ma incriminare italiani al posto di stranieri colpevoli, ci vuole una faccia di merda che non finisce più, la pena di morte ci vuole.

          1. Affinché siano graziati serve un presidente della repubblica di destra che studi le carte processuali.
            Ne consegue che potrebbero ricevere la grazia postuma.

            A proposito del ginecologo: i carabinieri avevano dichiarato che si era sgozzato da solo, benché i testimoni avessero riferito di aver veduto dei nordafricani.
            Molti mesi dopo, ho letto che non si era trattato di suicidio.
            I rapinatori che fine hanno fatto?

I commenti sono chiusi.