La guerra delle cifre sparate a caso
17 marzo, ore 22:46, Nazioni Unite: 726 morti
18 marzo, ore 1:00, #LaStampa: 20mila morti#Ucraina #UkraineRussiaWar pic.twitter.com/nnVT8uwk2A— Francesca Totolo 2 (@fratotolo2) March 19, 2022
La portavoce di #Zelensky @IuliiaMendel ha pubblicato un post, ora cancellato, con l’immagine di tre “vigili del fuoco ucraini”.
Falso!
La foto si riferisce a tre vigili del fuoco australiani ed è stata scattata nel 2019.#Ucraina #UkraineRussiaWar pic.twitter.com/xJ497WIqHA— Francesca Totolo 2 (@fratotolo2) March 19, 2022
E vista la grande affidabilità delle fonti ucraine, che dall’inizio hanno partorito i morti viventi dell’Isola dei Serpenti, il fantasma di Kiev e altre assurdità varie, ecco che i nostri giornalisti ne pubblicano un’altra. La nonnina con la torta avvelenata. La fonte di questa immaginifica storiella?
Sentite che giornalismo raffinato e irreprensibile:
L’episodio dell’avvelenamento dei sodati russi avrebbe avuto come protagonista un’anziana donna ucraina ed è stato rivelato, in una conversazione privata intercettata dalle forze ucraine, da un militare russo sul campo. A pubblicarla è stato poi il consigliere del capo del Ministero degli affari interni Anton Gerashchenko.
Per quanto apparentemente assurdo, l’episodio è verosimile, visto che secondo le cronache ucraine le truppe russe, mal assistite dai comandi in termini di cibo, si starebbero dedicando a fare saccheggi e ruberie nei supermercati, in cerca di cibo che non si riesce a reperire. E non sarebbe, quello della torta avvelenata, il primo caso di questo tipo da quando è cominciata la guerra visto che in più occasione sarebbe stato dato ai russi cibi avariati e acqua contaminata
Ma come si fa a ridursi in questo modo per propagandare il globalismo?
L’ha detto il cugino di Zelensky.
E non dimentichiamo questa:
“Migliaia di persone deportate da Mariupol in Ucraina in Russia”. Lo denuncia il sindaco della città del Donbass, assediata da giorni, Vadym Boichenko, secondo cui gli abitanti sono stati portati in “città remote della Russia, come fecero i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale”.
Gli ucraini che vengono portati con bus in Italia, a migliaia di chilometri di distanza, sono profughi. Quelli che vengono portati nella vicina Russia – molti sono russofoni – sono ‘deportati’. Secondo noi è il contrario, perché qui c’è chi ci mangia.
I media occidentali stanno raschiando il fondo.
quelli di stampa – maidan news , corsega , secolo delle seghe e altri porno giornaletti si rendono ridicoli la mondo…