8 marzo: studenti esibizionisti si presentano a scuola in gonna e smalto

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Ecco perché vogliamo la guerra di Putin. Ecco perché in Ucraina, come ha detto il Patriarca Cirillo, non c’è una guerra di invasione, ma uno scontro tra due idee di futuro. Questo degrado culturale può essere spazzato via solo da una crisi scatenata da un conflitto.

Per le persone semplici è solo una guerra che deve finire il prima possibile. Per chi ha una visione più ampia della storia è qualcos’altro: è uno scontro di civiltà.

Alcuni studenti di Padova si sono presentati stamani a scuola vestiti con gonne e con lo smalto alle unghie, per mettere in luce la giornata dell’8 marzo.

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L’iniziativa è stata promossa dalla Rete degli studenti medi della città euganea, anche come segno di solidarietà contro molestie verbali nei confronti di ragazze vestite in gonna a scuola.

“L’8 marzo non è un giornata di festa – dichiara Alice Miraglies, studentessa del Tito Livio – né una banale celebrazione delle donne. Non può più essere il giorno delle mimose e basta ma si deve parlare di temi legati alla condizione delle donne e in generale di transfemminismo, come il gender pay gap, la medicina di genere, il sex work, la stereotipizzazione dei corpi e tanto altro. La narrazione che solitamente viene fatta delle donne è di figure pure, caste, controllate e belle, sempre belle. Oggi vogliamo dire che questa non è la realtà, ma sono solo canoni sociali che corrispondono ad una visione tradizionalmente cattolica ed eteronormata”.
L’iniziativa è stata accolta anche in altre città come a Verona, Vicenza e Trento. “Questo è un 8 marzo da non dimenticare – afferma Irene Bresciani, della Rete degli Studenti Medi di Padova -. Forse servirebbero meno mimose e più discussioni. Speriamo che questa lotta arrivi a tutti quanti, alle generazioni adulte, perché capiscano che è necessario cambiare approccio e narrazione delle donne”.

Tutti in Siberia, a cambiare approccio e narrazione.




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