Ucraina-Russia, Germania: “Guerra imminente colpa di Mosca”

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Qui si finge di non capire. Torniamo al 1989, quando Putin era un colonnello del Kgb a Dresda.

Il muro venne giù e la Germania poté tornare unita perché Gorbaciov, per l’Urss, diede il proprio assenso. L’Urss poi si sciolse, prima si era sciolto il Patto di Varsavia. Il giorno dopo doveva sciogliersi anche la Nato, che non aveva più ragion d’essere.

Ma siccome la Nata significava contratti trilionari per commesse militari, non poteva sciogliersi. E siccome i beduini si fanno saltare in aria ma non sono un nemico tecnologico che consente la corsa agli armamenti, allora la Nato ha iniziato a provocare la Russia con un delirante allargamento: prima agli ex Paesi del Patto di Varsavia e poi, addirittura, a Paesi che facevano parte dell’Urss. Violando l’accordo che Gorbaciov e Bush avevano sottoscritto.

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Ora, secondo voi cosa deve fare un Paese che viene circondato? Attacca prima di non essere più nelle possibilità di difendersi.

“La Russia ha la responsabilità della guerra imminente”. Sono le parole del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, rieletto oggi per un secondo mandato. Nel suo intervento successivo all’annuncio dei risultati del voto, Steinmeier ha osservato che “l’assenza di guerra nel nostro continente era diventata per noi un’abitudine”. Per Steinmeier la pace non è una cosa ovvia, deve essere rielaborata continuamente nel dialogo, ma se necessario anche con chiarezza, con deterrenza. “Posso solo avvertire il presidente Putin: non sottovaluti la forza della democrazia”, ha affermato.

Il governo tedesco considera la situazione relativa alla crisi tra Ucraina e Russia “estremamente pericolosa”. Il “quadro generale molto preoccupante” inciderà in modo significativo sui colloqui con i presidenti Volodymyr Zelenskyi e Vladimir Putin del cancelliere Olaf Scholz, lunedì a Kiev e martedì a Mosca, hanno riferito fonti governative citate da Focus.de. L’obiettivo delle due visite è quello di mantenere il filo dei colloqui con la Russia sulla de-escalation. Si tratta, è stato spiegato, di sostenere un dialogo sulle richieste di entrambe le parti. “Non solo siamo pronti a tenere tali colloqui, ma li stiamo anche chiedendo attivamente”.

Da Berlino sono arrivate anche le parole dell’ambasciatore ucraino Andrei Melnyk, che ha parlato di “ipocrisia tedesca” facendo riferimento al rifiuto tedesco di fornire armi difensive all’Ucraina. “Nessuna arma per l’autodifesa dell’Ucraina contro l’invasione militare russa ma 366 milioni di euro di esportazioni tedesche di beni a duplice uso verso la Russia nel solo 2020 che possono essere destinati ad aumentare la produzione di armi. Indipendentemente dalle sanzioni Ue”, ha scritto su Twitter.




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