Baby Gang, l’islamico scarcerato da toga rossa festeggia coi fuochi d’artificio a San Vittore – VIDEO

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Zaccaria Mouhib, accusato di rapina, e protagonista di innumerevoli violenze in tutta la Lombardia, è tornato libero per decisione del Tribunale del Riesame.

Il migrante di seconda generazione festeggia, accende fuochi d’artificio davanti a San Vittore: con i video pubblicati sul suo profilo Instagram il rapper Baby Gang, alias Zaccaria Mouhib, 20 anni, «festeggia» il fatto di essere tornato a piede libero. Era finito in carcere il 20 gennaio in un’inchiesta milanese su una serie di rapine. Il 10 febbraio il Tribunale del Riesame ha però annullato l’ordinanza cautelare a carico del fancazzista.

Intanto gli epigoni di Baby Gang non si fermano. E chi si fermerebbe visto che non ti rimandano a casa ma ti mettono in comunità a spese dei contribuenti?

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La scia di rapine ha segnato i quartieri di Lambrate, Città Studi-Politecnico, Monforte. Assalti seriali, di sera e di notte. Una strategia della tensione giovanile, per dirla con le parole della questura, «che ha destato un certo allarme sociale ed una sensazione di insicurezza nei cittadini residenti». Bande che aggrediscono giovani indifesi. Reati violenti. Per due rapine commesse nella notte tra il 3 e il 4 gennaio 2022, in piazza Leonardo da Vinci, sono stati arrestati cinque minorenni, quattro maschi e una ragazza. Due (un maschio e la giovanissima) sono già detenuti nel carcere minorile, gli altri tre sono stati prelevati da casa domenica mattina dalla polizia (due saranno trasferiti al Beccaria, un terzo sarà collocato in comunità).

La polizia, attraverso una rapida e approfondita indagine, ha ricostruito ruoli, compiti e condotte della baby gang. La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni ha condiviso in pieno l’impianto accusatorio, le fonti di prova acquisite e i gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati. Il 7 febbraio è stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

I fatti addebitati ai minori sono gravi: reati predatori di gruppo e pestaggi, condotte «reiterate» e «spregiudicate» che delineano «una spiccata propensione dei giovani all’utilizzo dell’aggressività verbale e fisica come modalità abituale del proprio agire». Atti di prevaricazione «gratuiti», «creati per futili motivi e finalizzati alla commissione di sistematiche rapine», scrive in una nota la polizia. Quattro ragazzi su cinque avevano già ricevuto segnalazioni specifiche.




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