Franceschini regala il fregio Fargas Partenone alla Grecia

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Potremmo in astratto anche essere d’accordo, benché non dovrebbe essere una scelta fatta da un ministrello, ma allora dovremmo pretendere non diciamo la Gioconda, ma tutte le opere d’arte trafugate dagli eserciti napoleonici in Italia. E molto altro.

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Il ministero della cultura italiano sosterrà “una rapida procedura per la sdemanializzazione e la conseguente restituzione permanente alla Grecia del frammento ‘fagan’ del Partenone a lungo e legittimamente custodito presso il Museo Salinas di Palermo e da gennaio in deposito temporaneo al Museo dell’Acropoli di Atene.” Lo annuncia il ministro della cultura Dario Franceschini che oggi a Roma ha incontrato la sua omologa greca Lina Mendoni alla quale, sottolinea, ha assicurato tutto il suo impegno.
La restituzione, informano dal ministero di Via del Collegio Romano, potrà avvenire ad esito della procedura inter-istituzionale, avviata su richiesta della Regione Sicilia e che verrà definita nel Comitato per il recupero e la restituzione dei beni culturali istituito presso il MiC.
Nell’ambito dell’incontro, riferisce una nota, Franceschini ha sottolineato l’importanza di questo gesto che ribadisce l’eccellente rapporto bilaterale tra l’Italia e la Grecia e la comunanza di vedute rispetto alla tutela internazionale del patrimonio storico-artistico.




3 pensieri su “Franceschini regala il fregio Fargas Partenone alla Grecia”

  1. Secondo me ci abbiamo guadagnato: abbiamo restituito un piede di marmo e in cambio riceviamo una Atena acefala del V secolo a.c. e un anfora del VIII secolo a.c.

    Mi sembra uno scambio equo. Il piede era in Sicilia dal 1818, lasciato appunto da sto Fagan che era il console britannico per Malta e Sicilia post congresso di Vienna.

    Il piede tornerà nella sua collocazione originale, in attesa di tutto il resto. Forse.

    Vi ricordo comunque che i Greci quella roba se la sono venduta, quindi il fatto che ora piangano come se gli avessero portato via tutto è un po’ “così”…

    1. Mi sembra addirittura lasciata in eredità.
      E qui forse sarò impopolare ma è una crosta, piccola, dipinta per passatempo da un ingegnere con un concetto tutto suo di pittura.
      Se fosse sempre stata in Italia piuttosto che in Francia sarebbe un quadretto qualsiasi in un corridoio secondario degli Uffizzi.

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