Baby gang multietnica li massacra e sputa addosso: “Puttana italiana, buttiamo nel cesso te e tuo marito”

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Una baby gang multietnica composta da rom e albanesi.

Minacciati, derubati, picchiati e costretti a subire umiliazioni continue a cui sembravano essere condannati per sempre. Dopo aver mandato a processo gli elementi più pericolosi, altri sette minorenni ora tremano. Tra loro c’è anche una ragazzina oggi neo 18enne. La Procura dei minori ha chiesto il rinvio a giudizio per il resto della banda dei baby bulli fermata e scoperta con le indagini della squadra mobile ad ottobre 2020, quando in cinque finirono addirittura in manette con le accuse di stalking ed estorsione aggravata. Mentre dietro le sbarre di tre penitenziari minorili finivano ragazzi tra i 16 e i 18 anni (la maggiore età di uno era stata compiuta dopo i fatti di cui era accusato), altri otto erano finiti indagati a piede libero (uno era maggiorenne), in concorso con gli stessi reati e con altri reati quali la violenza privata, minacce e percosse.

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Questi ultimi avrebbero contribuito ad aiutare i primi cinque – per i quali al tribunale minorile sono in corso le messe alla prova per evitare processi e condanne in così giovane età, nei loro scopi anche se in maniera più marginale –. Come? Con schiaffi, pugni, persino sputi in faccia filmati anche con l’aiuto del telefonino per enfatizzare l’umiliazione e la sottomissione, nei confronti di sei ragazzini minorenni come loro e una mamma di 39 anni che aveva provato a prendere le difese del figlio.

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Alla donna, stando alle accuse, uno dei sette che ora rischiano un processo, si tratta di un rom di 17 anni residente ad Ancona, l’avrebbe minacciata così a dicembre del 2019, mentre soccorreva il figlio che avevano picchiato: “Sei una puttana, ti buttiamo nel cesso, non scappare, vieni qui ti facciamo vedere noi di cosa siamo capaci. Fai venire tuo marito che lo lasciamo per terra”. Alla frase avrebbero aggiunto anche il nome del loro padre, sottolineando che “tanto è più forte”.

A chiedere il processo per i sette, quasi tutti residenti ad Ancona tranne due che sono originari uno della Sicilia e l’altro dell’Albania, è stata la procuratrice dei Minori, Giovanna Lebboroni. Martedì c’è stata l’udienza preliminare dove in quattro hanno fatto richiesta di messa alla prova senza però presentare ancora un progetto. Il giudice ha così rinviato l’udienza per tutti al 10 maggio. Tra i sette ci sono anche due dei cinque arrestati nel procedimento madre e ai quali vengono mosse nuove contestazioni nei confronti di altre vittime. Ad uno, in particolare, oggi 19enne, la Procura contesta violenza privata e minacce nei confronti di tre vittime. Ad una avrebbe detto, a gennaio 2018, “se non vai a parlare con la preside per dire sta roba che non è vera te meno, adesso tu ti metti in ginocchio e mi chiedi scusa” perché lo riteneva responsabile della sua espulsione a scuola. Un’altra vittima l’avrebbe presa di mira sul bus dopo che questa gli aveva detto di fare silenzio perché era al telefono con il padre. “A chi dici silenzio? Se lo dici un’altra volta ti taglio la testa”. Era luglio 2020.




2 pensieri su “Baby gang multietnica li massacra e sputa addosso: “Puttana italiana, buttiamo nel cesso te e tuo marito””

  1. Vanno ammazzati e basta, famiglie al seguito e fino all’ultimo grado di parentela.
    Dna marci di luridi immigrati.

  2. …” vieni qui ti facciamo vedere noi di cosa siamo capaci.”…
    Forti in gruppo ma deboli e piagnucolosi da soli.Prendetene uno e massacratelo di botte.Adottare il detto del Capellone cinese “colpiscine uno per educarne 100”.Basta un randello,una mazza da baseball o altro fasciata nell’asciugamano bagnato.Non lascia segni ma spacca le ossa.Provare per credere.

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