I governi di sinistra hanno sventrato la sanità, mentre accoglievano migliaia di #migranti senza alcun requisito per l’asilo.
Come avremmo affrontato la pandemia senza quei tagli alla sanità (37 miliardi) e con i fondi spesi per l’accoglienza (fino a 5 miliardi all’anno)? pic.twitter.com/jDfXWyRd8f
— Francesca Totolo 2 (@fratotolo2) February 7, 2022
Anche questa è sostituzione etnica.
In dieci anni si è assistito ad una forte diminuzione delle strutture di ricovero, sia pubbliche (-22%) che private (-11%), la riduzione complessiva di posti letto ospedalieri (-35.797) nello stesso periodo e un continuo calo degli investimenti da parte dello Stato nel servizio sanitario nazionale: sono alcuni dati che emergono dallo studio realizzato dalla Fondazione The Bridge sulle politiche sanitarie nazionali e l’impatto sulle Regioni.
L’analisi evidenzia come nel nostro Paese si è passati dai 12 posti letto per 1000 abitanti nel 1969 ai 3,5 attuali. Inoltre, il valore del finanziamento ordinario dello Stato al SSN in rapporto al Pil dal 2010 è in continuo calo, con una percentuale di spesa sanitaria prevista per il 2021 intorno al 6,3%, rispetto al 6,8% del 2014. Un dato allarmante, soprattutto se raffrontato ad altri Paesi Europei come Francia e Germania, dove l’investimento di fondi pubblici destinati alla sanità supera i 2.850 euro pro-capite a fronte dei soli 1.844 euro dell’Italia.
Negli ultimi anni sono stati tagliati 80mila posti letto e 175 ospedali di tutta Italia, ciò vuol dire che ogni regione ha perso più o meno una decina di ospedali con pesanti ricadute sui cittadini.
Ottantamila posti letto quelli tagliati negli ospedali, coincidono con i posti letto aperti nei centri di accoglienza:
Eclatante il caso del Forlanini a Roma, che il Pd ora lo scorso anno voleva trasformare in un lussuoso centro per le Ong.
La politica vergognosa dei tagli ha portato alla contrazione della spesa sanitaria pubblica di oltre 37 miliardi di euro, fatto che ha imposto il blocco delle assunzioni del personale medico e paramedico, con la perdita netta di 6mila medici.
Più o meno stesso periodo si sono invece aperti 9.282 centri di accoglienza che negli anni hanno ospitato centinaia di migliaia con picchi di oltre 200mila nello stesso periodo e che, ancora oggi, in pieno dramma con ospedali che scoppiano, continuano ad ospitare oltre 80mila richiedenti asilo. Per una spesa di oltre 25 miliardi di euro.
Ripetiamo: in un periodo analogo abbiamo chiuso 175 ospedali e aperto 9.282 centri di accoglienza. Eliminati 80mila posti letto nella sanità e creato oltre 80mila posti letto negli hotel per finti profughi.
Non è un caso che il taglio odi 37 miliardi di euro per la Sanità sia coinciso con la spesa di 25 miliardi in accoglienza.
Salvini aveva chiuso quasi 3mila dei 9.282 centri accoglienza aperti dal PD negli anni in cui aveva spalancato i porti. Negli ultimi due anni li stanno riaprendo tutti.
Se non distruggevano la sanità come facevano a fare risparmiare l’INPS?
A già che mi dimenticavo porcoPd.