Migrante di 17 anni violenta ragazzina che si rifiuta di parlarci a Padova

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Era l’inizio di gennaio. Un 17enne straniero, il solito figlio di immigrati che al 18esimo anno si prende la nostra cittadinanza, si trovava di notte in zona San Carlo, a Padova.

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Ha incontrato una ragazza, ha provato a parlarci. Ma lei non ha dato confidenza, ha continuato a camminare verso casa. Così l’immigrato l’ha afferrata e immobilizzata, costringendola a subire atti sessuali.

Lingua sul collo e mani a violentarla nelle parti intime come accaduto in piazza Duomo, mentre lei cercava di divincolarsi, chiedendo disperatamente aiuto a squarciagola.

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Da sola, lottando, la ragazza è riuscita a liberarsi e a correre via e ha denunciato tutto alla polizia. Ha fornito una descrizione quanto più dettagliata possibile agli agenti della Squadra mobile che si sono messi alla ricerca del 17enne.

Lo hanno individuato presto, era già noto per segnalazioni legate allo spaccio. E quando hanno mostrato la sua foto alla vittima, lei ha confermato. Il minore è stato arrestato: la Squadra mobile ha dato esecuzione a una misura di custodia cautelare in carcere applicata dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura del tribunale dei minori di Venezia. E mentre lo ammanettavano i poliziotti hanno scoperto che aveva anche delle dosi di hashish quindi si è aggiunta la denuncia per detenzione a fini di spaccio di droga. Ora si trova all’istituto penale per minorenni di Treviso.

Istituto per minorenni.




8 pensieri su “Migrante di 17 anni violenta ragazzina che si rifiuta di parlarci a Padova”

  1. caro vox dobbiamo anche ammettere che vedo tante troiette nostrane che alla tenera età di 12/13 anni si accoppiano con spazzature afroislamiche come questo detto ciò queste merde afroislamiche fanno 2+2 cioè causa troiette nostrane tutte le donne occidentali sono troie

    1. Premesso che secondo me, bisogna vietare ai ragazzini di avere rapporti sessuali, anche una semplice pomiciata. A prescindere dalla razza. Ma sono perfettamente d’accordo. È un fenomeno che viene gravemente sottovalutato anche da chi si definisce anti-immigrazionista. Invece non va sottovalutato per niente.

      I figli maschi degli immigrati regolari sono un problema. Le figlie degli italiani autentici che gli aprono le gambe, sono un realtà che va combattuta. Ma nessuno lo fa e tutto viene accettato. Ma ancora più pericolosi sono gli stranieri adottati da italiani, i quali a prescindere dalla razza sono considerati “italiani” dalla legge e dalla società. E molti purtroppo sono ne(g)ri, i quali essendo “italiani” sono liberissimi di fare ratto sessuale delle bianche. Perché loro quando si tratta di fare ratto sessuale delle bianche si ricordano di essere africani, per tutto il resto se ne fregano. Barwuah docet.

      Adottare un ne(g)retto è un atto immorale. Ingiusto. Non tanto perché il ne(g)retto viene trapiantato forzosamente in una realtà che non gli appartiene, ma perché passa l’idea che si può portare avanti la propria stirpe con i figli degli altri. Poi questa storia che gli africani fanno figli, che non sono in grado di mantenere, e poi ci siamo noi europei che li manteniamo, mi fa girare i coglioni a 360 gradi. Trombano in continuazione e figliano in modo irresponsabile, poi si lamentano perché non sono in grado di provvedere ai figli che fanno. Si facciano amputare i testicoli e il problema si risolve alla radice.

      Tu, occidentale, non sei capace di concepire figli? Non sei obbligato ad accollarti i figli degli africani. Facendolo, commetti un atto egoista e irresponsabile verso la società.

I commenti sono chiusi.