Il branco dei migranti e le baby gang: “Le falle dietro la violenza incontrollata”. Secondo il giudice penale del tribunale di Roma, Valerio de Gioia, nel nostro ordinamento giuridico ci sono diverse falle. Questo spiegherebbe il perché sono in aumento i fenomeni di violenza.
“Le leggi devono essere scritte in modo più chiaro, così da essere immediatamente percepibili dal cittadino, e devono prevedere sanzioni, sì proporzionate alle differenti condotte di reato, ma certe nella loro applicazione. Chi sbaglia deve sapere che pagherà per il suo comportamento”.
“Non è solo un problema degli stranieri, anche i nostri concittadini spesso commettono reati senza neanche rendersi conto della rilevanza penale e della gravità delle loro condotte. Se ne accorgono solo dopo aver riportato la condanna. Ma a quel punto è già troppo tardi”.
E nel caso del cittadino libico, recidivo, che ha stuprato una donna in ascensore a Milano: “Questo investe una tematica diversa, quella della recidiva e della mancata adozione di misure cautelari idonee a scongiurare la reiterazione del reato. Chi è gravato già da precedenti penali deve sapere che la pena, in caso di condanna, è più elevata. La sua condotta infatti è indice di una maggiore pericolosità sociale”.
Infatti, le leggi devono essere chiare, il migrante mica può sapere che stuprare in gruppo è reato. Ma come si può pensare certe cose? Perché non ammettere che il problema non è di sicurezza pubblica ma demografico, risolvibile non con leggi ma con espulsioni di massa, chiusura delle frontiere e abrogazione dei ricongiungimenti familiari?
Ringrazieranno sentitamente e commosse, per la rielezione del presidente, le famiglie ed i militari, morti o che si stanno curando, vittime dell’uranio impoverito.