Stuprata nella capanna dell’immigrato: “L’ha voluto lei”

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Condannato a sette anni e due mesi di reclusione il rumeno accusato di violenza sessuale su una 19enne di Arezzo. La sentenza è stata pronunciata alle 18 di ieri, lunedì 24 gennaio, dal tribunale di Arezzo in composizione collegiale.

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L’episodio risale al luglio 2019 in una baracca usata come alloggio abusivo di immigrati. La giovane era in un momento di fragilità e viveva per strada secondo quanto emerso divenne preda del cinquantenne.

La ragazza si affidò incautamente all’uomo, conosciuto alla stazione, lo seguì nella capanna dove si sarebbe poi consumata la violenza sessuale. Quindi la denuncia e le indagini.

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L’uomo, che è a piede libero, era difeso dall’avvocato Domenico Nucci che ha chiesto l’assoluzione: la linea sostenuta era quella che la giovane fosse consenziente al rapporto sessuale. Il pm Chiara Pistolesi aveva chiesto la condanna a otto anni di reclusione. La ragazza era parte civile con l’avvocato Beatrice Vanni. Tra novanta giorni le motivazioni.

Un orecchino caduto per terra, le mutandine strappate, elementi raccolti dalla Squadra mobile, rafforzarono il racconto reso dalla giovane una volta finito tutto, fuggita dalla baracca per chiedere aiuto. Il dibattimento ha visto sfilare davanti ai giudici numerosi testimoni, compresi gli amici dell’imputato. Diametralmente opposte le verità rese dalla ragazza (sentita con incidente probatorio) e dall’imputato, C.I., per il quale non sono mai scattate misure cautelari anche nella fase iniziale della vicenda. Ieri la decisione del tribunale.




2 pensieri su “Stuprata nella capanna dell’immigrato: “L’ha voluto lei””

  1. “Be mo ti pareva che non fosse colpa della ragazza”.
    Per i violentato è sempre colpa della vittima, speriamo che una sentenza buonista non lo “scusi”.

I commenti sono chiusi.