Stupri Capodanno, riconosciuti altri stupratori nordafricani: “Venti minuti nelle loro mani”

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Intanto emergono nuovi, agghiaccianti particolari su quella notte. L’aggressione sarebbe durata quasi 20 minuti, secondo quanto emerso dalle indagini e dalla testimonianza di una delle due ragazze tedesche sentita oggi per diverse ore in Procura. La giovane, interrogata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo alla presenza del capo della squadra Mobile Marco Calì, ha risposto alle domande ricostruendo quanto accaduto. In un secondo momento verrà ascoltata anche l’altra vittima tedesca delle pesanti molestie. “Abbiamo provato a respingerli, la mia amica li ha colpiti e ha dato schiaffi ma loro ridevano e hanno continuato a molestarci, avevo 15 mani addosso”, ha ripetuto la ragazza. Mentre l’amica aveva raccontato: “Sono ancora sotto choc, non riesco ancora a realizzare quello che è successo. Il mio cervello cerca solo di dimenticare tutto”.

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Nel corso della deposizione la giovane ha riconosciuto, a quanto si è saputo, diversi componenti del branco nordafricano attraverso le immagini che le sono state mostrate da inquirenti e investigatori. Nei prossimi giorni saranno ascoltate dai pm altre due ragazze che hanno presentato denunce: si tratta di due ulteriori episodi che si aggiungono ad un terzo che è al vaglio.

Prosegue anche il lavoro di raccolta di riscontri sulle violenze e di identificazione di altri componenti dei gruppi di aggressori. Diciotto i perquisiti nei giorni scorsi, ma le ragazze hanno detto di essere state accerchiate da 40-50 individui definiti da tutti i testimoni come nordafricani e dunque anche il numero di indagati è salito.