La sinistra difende gli stupratori di Milano: sono migranti

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Per chi ha autonomia di giudizio e onestà intellettuale è tutto chiaro. Non c’è nulla di nuovo nei fatti avvenuti a Capodanno a Piazza Duomo a Milano. Per chi è libero di esprimersi senza dovere rispettare ordini di scuderia la violenza subita dalle ragazze è la Taharrush gamea, molto famosa e diffusa nel mondo arabo.

Si tratta di una sorta di molestie sessuali di gruppo eseguite in luogo pubblico sulle donne. Una corrida con la ragazza di turno accerchiata e costretta a subire le “morbose attenzioni” del branco. Tutto questo è chiaro, limpido, incontestabile. Ma c’è un ma…infatti, se questi fatti vengono giudicati o riportarti o condivisi da chi ritiene che i musulmani siano sempre da proteggere; cha a sbagliare siano sempre e soltanto xenofobi destrorsi; chi ritiene che la cultura sia esclusiva della sinistra…beh, allora in questo caso la deviata realtà viene propinata con toni, modi e linguaggio assolutamente soft. Provate solo per un attimo a immaginare se il branco fosse stato composto esclusivamente da giovani italiani, dei quali anche solo uno con un prozio dichiaratamente di destra. Provate solo per un attimo a immaginare le fiaccolate notturne di protesta, i cortei antifascisti, i picchetti dell’Anpi a difesa della libertà della donna.

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Ricordate le sceneggiate dello scorso autunno il sabato precedente le elezioni amministrative? (A proposito che fine ha fatto la proposta di scioglimento di Forza Nuova? Riposta accuratamente in modo da tenerla pronta per le prossime elezioni…). L’apoteosi a Milano però si sarebbe raggiunta se le vittime fossero state ragazze di colore. Si sarebbe scatenata la sceneggiata dell’inginocchiamento boldriniano davanti al Parlamento convocato in urgente riunione plenaria. Avremmo visto la sfilata nei talk show di starlette tanto attempate quanto plastificate, tutte scandalizzate da questa nuova ondata di razzismo fascista. Insomma, tutto il bestiario a cui ci ha abituati in questi decenni il mainstream. Ma, purtroppo per tutti questi proseliti del pensiero unico, il branco era composto da chi loro non avrebbero voluto. Ma come ormai è arcinoto gli immigrati non possono essere attaccati da sinistra. È una regola aurea del giornalismo peloso e lecchino, della politica malata e faziosa. Così, mentre da tutto questo mondo arriva solidarietà sussurrata lievemente, le ragazze si tengono il loro choc per avere subito questo violento Taharrush gamea. Mentre le femministe de noartri, sempre pronte a definirsi PresidentA o IngegnerA o Avvocat*, vergognosamente tacciono.




3 pensieri su “La sinistra difende gli stupratori di Milano: sono migranti”

  1. L’odierno femminismo è solo zizzania e complice del liberismo.
    Fomenta contrasti che non esistono.
    Come scrisse ieri @Quintus Caedicius: Vincerà l’amore.
    Ed io ho inteso quello endogamico che sembra nemico del sistema, come le famiglie tradizionali.
    E al diavolo loro!

  2. Le “femministe” della strada tacciono in questo frangente unicamente perché hanno vergogna, sono i loro beniamini che hanno compiuto il misfatto. Comunque visto che i fatti sono avvenuti contemporaneamente in moltissime città d’Italia vuol dire che erano studiati a tavolino… e questo lo abbiamo già stabilito, ma aggiungerei che la scelta del giorno festivo, una giornata dallo spirito goliardico NON è stata casuale. Secondo me si intendeva dare a queste vergogne un sapore meno acre, come se fosse tutto lecito durante il capodanno. Difficile credere che i servizi segreti italiani, digos e la bella compagnia non avessero intercettato il tam tam sui vari siti di quello che stavano architettando, anche in lingua araba. Insomma… avrete capito che quello che credo è che vogliano farci ACCETTARE i fatti come primi di una lunga serie. Lo stupro come naturale evoluzione della presenza di stranieri. Non è accaduto forse con i furti ai quali non ci si può opporre pena passare dalla parte del torto? Ecco gli stupri di stato!

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