Stupri a Milano, arrivano denunce da tutta Italia: «50 nordafricani ci hanno accerchiate strappandoci i vestiti»

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Arrivano in Procura a Milano nuove segnalazioni e denunce da tutta Italia: sono ragazze che hanno subito le violenze del branco afroislamico durante la notte di Capodanno in piazza Duomo.

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Gli inquirenti stanno vagliando tutti i nuovi casi e, dunque, l’elenco delle vittime sta aumentando rispetto alle nove che figurano al momento nell’indagine. Nel frattempo, sono in corso negli uffici della Procura le audizioni in videoconferenza di alcune ragazze, sentite dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo.

ECCO LE TESTIMONIANZE

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«Tutto intorno era uno schifo, c’erano molti ragazzi e chiunque passasse si prendeva la libertà di mettere le mani addosso». Piazza Duomo, la mezzanotte è passata da una manciata di minuti. Nella calca del Capodanno , tra il sagrato e l’ingresso della Galleria, ci sono gruppi di ragazzi che si muovono velocemente. Spingono. Si avvicinano alle ragazze che festeggiano il nuovo anno, le toccano, infilano le mani sotto ai vestiti. A una sfilano il cellulare da una tasca. Un «branco» di cui, secondo gli investigatori, facevano parte anche il «torinese» Abdallah Bouguedra, 21 anni, e il «milanese» Abdelrahman Ahmed Mahmoud Ibrahim, 18 anni, fermati per rapina, violenza sessuale e lesioni.

In piazza ci sono due amiche di 19 anni. Vengono «agganciate» da «quattro o cinque ragazzi» nordafricani arrivati da Torino. Tra loro, secondo le indagini, c’è Bouguedra: ha i capelli tinti di biondo e un giubbotto rosso. «Non se ne andavano, volevano con insistenza il nostro numero di cellulare». Alla fine una delle vittime, nel tentativo di allontanarli, «fornisce il proprio profilo Instagram». Ma il gruppo non si ferma. «Abbiamo chiesto di essere lasciate in pace». Le giovani vengono circondate e aggredite. «I ragazzi molesti continuavano a trattenerci per le spalle, come per accompagnarci contro il nostro volere».

Sono attimi di terrore: «Siamo state travolte da 40/50 ragazzi, dai 16 ai 25 anni, ci hanno toccate. Ci spingevano e ci passavano da un ragazzo all’altro». Un amico vede la scena e cerca di difenderle, nel tentativo si romperà il dito di una mano. Riesce a «strappare» solo una delle due ragazze. «Ho urlato cercando la mia amica, sono salita su un muretto per individuarla ma l’ho persa di vista — ricostruisce la vittima con i magistrati —. Nel mentre sono arrivate le forze dell’ordine con scudi e manganelli. La massa di aggressori si è dileguata».

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L’amica però viene brutalmente aggredita, trascinata «sollevandola da terra». «Era lì che cercava di coprirsi con il giubbino, non aveva più indumenti addosso, rannicchiata per terra piena di lividi, i pantaloni abbassati alle caviglie, è stata soccorsa da un operatore delle forze dell’ordine che l’ha aiutata a rialzarsi. Poi da un’ambulanza». Alla clinica Mangiagalli le riscontreranno ecchimosi e lesioni che documentano la violenza subita. Grazie alle testimonianze delle amiche, ai filmati amatoriali e della Scientifica, gli investigatori della polizia identificheranno nel gruppo dei violentatori anche il «milanese» Ibrahim. Ha un giubbotto verde e la felpa con il cappuccio giallo.

Mezz’ora dopo lo stesso ragazzo ricompare nell’aggressione di quattro amiche arrivate in piazza dopo aver cenato in un ristorante del centro. La dinamica è identica. «Stavamo andando in Galleria dai nostri amici. È arrivato un ragazzo basso con un piumino verde. Ha preso di mira una nostra amica, lei ha cercato di allontanarlo». Anche in questo caso arrivano subito altri giovani: «Ho sentito una mano che mi toccava, mi sono girata sconvolta e gli ho urlato: “Che ca… fai?”. Lui però s’è messo a ridere insieme agli amici». Pochi secondi e la giovane «viene travolta da un’ondata di uomini che la palpeggiano violentemente, al punto da romperle i collant».

Un uomo la aiuta a rialzarsi, lei si accorge che le manca la borsetta. A quel punto arrivano due ragazzi con accento nordafricano: «Vado a trovarti la borsa». Uno torna a mani vuote prima di allontanarsi ancora: «Ho avuto l’impressione che lui fosse il capo del branco».

L’inchiesta per ora ha portato al fermo di Mahmoud Ibrahim e Abdallah Bouguedra, i due giovani nordafricani fermati a Milano e Torino per violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni:

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Sarebbero stati loro, secondo la ricostruzione dei pm, a dare il via alle aggressioni in piazza ai danni di sei delle nove ragazze. Loro, Mahmoud e Abdallah , avrebbero «selezionato» e «agganciato», con una scusa o con molestie, le «prede». Dopodiché avrebbero chiamato altri ragazzi per accerchiarle. Mentre le vittime si tenevano per mano per cercare di stare unite, proteggersi e tentare di mettersi in salvo, gli aggressori le avrebbero divise. Una volta separate, le giovani sarebbero state violentate una per una da una parte del gruppo mentre l’altra parte, per confondere le forze dell’ordine, avrebbe «fatto muro» e urlato nascondendo la scena.

Su Facebook Abdallah tocca anche temi cari alla sinistra, come quello del razzismo.




4 pensieri su “Stupri a Milano, arrivano denunce da tutta Italia: «50 nordafricani ci hanno accerchiate strappandoci i vestiti»”

  1. Torinese e milanese li indicano i giornali. Come se si chiamassero Ferrero e Colombo di cognome. Anche se purtroppo a causa delle adozioni ci sono ne(g)ri che hanno cognomi italiani. Tipo Barwuah detto Balotelli.

    1. Gli islamici, hanno sotto coperta le loro vere intenzioni.

      Le diranno solo quando potranno dirle.
      Ovvero che nell’islam, si violentano e si ammazzano le donne che non hanno un burca, perché per loro sono puttane da ammazzare,
      Oppure anche chi non rispetta la propaganda islamica.

      I loro meccanismi di funzionamento del cervello
      sono esattamente come quello dei fascisti
      a cui hanno detto con la propaganda
      che gli ebrei sono la causa di tutti i mali
      e li vorrebbero uccidere tutti
      benche oggi sono costretti a tenerlo sotto coperta.

      Per potersi difendere da un nemico
      bisogna cercare di capire come funziona la sua psiche.

      Hanna Arendt scriveva in merito al nazismo e fascismo
      “Le azioni erano mostruose, ma chi le fece non era, né demoniaco né mostruoso”

      Capite che questi islamici, seppur adesso hanno le orecchie basse e sembrano quasi persone come tutte le altre, con un altra fede religiosa
      se prenderanno il potere,
      faranno cose ancora piu mostruose
      di quelle che hanno fatto i nazisti o i fascisti.

      NON SOTTOVALUTIAMO LA QUESTIONE.

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