Nuovo sconto di pena per Kabobo: lo Stato regala altri 5 anni al triplice omicida

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Ridotta ancora la pena per Adam Kabobo, il ghanese che il 11 maggio 2013 uccise tre passanti con un piccone e ne ferì altri due mentre stavano camminando per le strade del quartiere Niguarda, a Milano. C

L’immigrato, per triplice omicidio, è stato condannato dalla Cassazione a soli ventidue anni e otto mesi di reclusione. Precedentemente la pena ammontava a ventotto, scesa poi a ventiquattro. Infine, i giudici del terzo grado gli hanno ridotto la condanna e ora dovrà scontare meno di ventitré anni. Adam Kabobo si trova recluso nel carcere di Opera a Milano.

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Quale Stato tratta una bestia tale meglio delle vittime? Lo stesso che costringe i propri cittadini a pagare gli immigrati perché facciano più figli.




11 pensieri su “Nuovo sconto di pena per Kabobo: lo Stato regala altri 5 anni al triplice omicida”

  1. questi sono peggio dei nazisti
    i quali almeno convogliavano gli islamici nell’esercito

    questi invece vogliono che scorrazzano liberi

    1. Certo, il Fuhrer era discendente del feroce saladino, gli ariani sono neri con gli occhi neri e bassi di statura del resto essendo originari delle foreste pluviali tedesche e dei deserti…
      Andiamo di crak?

      1. scusa ma come al solito
        mi hanno censurato la contro-replica

        quindi non potrai mai sapere, cosa e’ il crack
        ovvero una droga sintetica,
        che ha origine nei laboratori del compianto dott. Menghele,
        alla stregua dei vaccini

  2. I vari inginocchiatori e femministe sono in quarantena? Anche se lo fossero, potrebbero sempre parlare, tramite il computer, si vede che avranno una linea telefonica scadente….
    Non è lo stato che fa schifo, ma il comportamento di una certa magistratura politicamente ed ideologicamente corrotta. Dico così perché lo stato siamo noi. Anche noi che scriviamo qui e non penso che facciamo così schifo, nonostante i nostri difetti.

    1. In questo caso non sono d’accordo. Noi fortunatamente non siamo lo “stato”. Noi siamo il popolo. La gente. Sicuramente da queste parti siamo gente un po’ strana. Ma certo non siamo lo stato. Il nostro problema è che siamo troppo buoni.

I commenti sono chiusi.