Gli stupratori di Milano sono “italiani di seconda generazione”: tornare a ius sanguinis

Vox
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Già oggi centinaia di migliaia di questi nordafricani diventano ‘italiani’ senza bisogno dello ius soli. Basta attendere i 18 anni. E’ quindi urgente non solo non approvare mai lo ius soli, ma tornare allo ius sanguinis integrale. Non si può sentire che “Mohammed è italiano”. E’ contro la logica e l’estetica.

Sono stati fermati due giovani nell’indagine coordinata dalla Procura di Milano e condotta dalla Squadra mobile sulle aggressioni e molestie sessuali a danno di almeno nove giovani donne avvenute la notte di Capodanno a Milano. Ieri, tra Milano e Torino, sono stati perquisiti 18 giovani e al momento risultano indagati, a vario titolo, per violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni aggravate solo dodici di loro. Intanto i pubblici ministeri della Procura di Milano hanno emesso due provvedimenti di fermo a carico di altrettanti giovani, uno fermato a Milano di 18 anni e l’altro a Torino di 21 anni, italiani di origine straniera, che sono indagati per le aggressioni a sfondo sessuale commesse la notte di San Silvestro in piazza Duomo a Milano. Nei confronti del 21enne fermato a Torino sarebbero stati raccolti gravi indizi, tra cui gli abiti indossati la notte di Capodanno, gli stessi ripresi nei video delle aggressioni e sequestrati nel corso delle perquisizioni effettuate ieri.

I provvedimenti sono stati eseguiti per il concreto e consistente pericolo di fuga. I due giovani sono accusati di violenza sessuale di gruppo e rapina perché avrebbero compiuto”pesanti violenze sessuali quasi complete accompagnate da rapine di cellulari e borsette”. I fermi sono stati emessi dalla Procura per il pericolo di fuga, perché i due, stando alle indagini, stavano scappando, oltre che per la gravità degli indizi raccolti, basati sull’esito “delle perquisizioni e sulle indagini preliminari” sui video e le immagini delle violenze, sulle chat, il tutto “corroborato dalle audizioni delle vittime”. A spiegarlo è stato il procuratore milanese facente funzione Riccardo Targetti che ha reso noto il fermo dei due giovani aggiungendo che entrambi sono “italiani di seconda generazione”. Il provvedimento di fermo è stato emesso questa notte dopo le perquisizioni eseguite nella mattinata di ieri, martedì 11 gennaio, alle quali sono seguiti dei riscontri, tra cui le conferme delle vittime sentite fino alla tarda serata di ieri dagli inquirenti milanesi, in Procura o in videoconferenza.

I due fermi, nell’inchiesta dell’aggiunto Letizia Mannella e del pubblico ministero Alessia Menegazzo e condotta dalla Squadra mobile e dalla sezione di polizia giudiziaria della Procura, sono stati disposti proprio perché i due indagati, a differenza degli altri ragazzi perquisiti ieri, avrebbero tentato di fuggire. In particolare, ai due giovani fermati vengono contestati, a vario titolo, due dei tre episodi al centro dell’inchiesta: l’aggressione alla 19enne e alla sua amica all’angolo con via Mazzini, episodio che è stato documentato in un primo video finito on-line; gli abusi nei confronti di 4 ragazze vicino alla Galleria Vittorio Emanuele II. I fermi dovranno adesso essere convalidati, uno dal gip di Torino e l’altro dal gip di Milano. Gli stessi giudici dovranno anche decidere sulle richieste di misura cautelare in carcere.

Serve una rivoluzione nazionalista. Deve essere tutto ribaltato. La Costituzione riscritta da una nuova Costituente. Viviamo sotto la spada di Damocle di una costituzione scritta da due partiti che non esistono più da decenni e da ideologie morte e sepolte. Che hanno cantato per mezzo secolo solo grazie all’invasione afro-americana.




4 pensieri su “Gli stupratori di Milano sono “italiani di seconda generazione”: tornare a ius sanguinis”

  1. Tanti arabi vanno in thailandia ma di stupri in quel paese non se ne sente
    Forse xche le leggi sono molto severe cosi vome le pene detentive.
    L’ occidente e’ destinato a soccombere

    1. O a salvarsi diventando colonia asiatica.
      Già da quando l’occidente ha trovato più conveniente far produrre i chips in Asia si è dato la prima zappata sui piedi.

I commenti sono chiusi.