Nordafricano si masturba sul bus davanti alle ragazzine: poi massacra di botte una donna a Bologna

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“Io non so se l’uomo del bus e la persona che mi ha aggredito siano la stessa persona. So solo che le due vicende sono avvenute a distanza di dieci minuti e che almeno in un caso, se l’autista Tper avesse chiamato la polizia, un delinquente sarebbe finito nei guai”. La donna è appena uscita dagli uffici della polizia di via degli Agresti. “Non so se andare in ospedale. Ho ancora dolore alla spalla, ma è già sera e adesso andare in giro di notte da sola mi fa paura”, racconta. La donna, la sera dell’Epifania, dopo aver concluso il turno nel ristorante dove lavora, intorno a mezzanotte e tre quarti, è salita sul bus 27, in via Indipendenza, per tornare a casa.

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“Mentre ero a bordo mi sono accorta di un uomo, un magrebino sui trent’anni, che si stava masturbando davanti a due ragazzine. Eravamo arrivati all’altezza di via Arno. Sono andata dal conducente, gli ho spiegato quello che stava accadendo e gli chiesto di chiamare la polizia. Lui, invece di allertare il 113, si è limitato ad aprire le porte e far scendere l’immigrato. Mi sono lamentata, ma poi sono tornata a sedere. E sono scesa al capolinea, per tornare a casa”. E nei pochi metri che separano la fermata da casa, avviene il peggio. Mentre percorreva la strada verso la sua abitazione, Cynthia è stata raggiunta da dietro da un uomo.

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“Mi ha buttata a terra, sono caduta sulle ginocchia – racconta la donna –. Mi ha frugato nelle tasche, forse per rubare. Ma non avevo nulla. E allora mi ha dato un pugno allo stomaco, mentre già ero sull’asfalto. Ero terrorizzata e ho iniziato a urlare”. Un vicino di casa, sentite le grida disperate, si è allora affacciato alla finestra: “Quando l’aggressore lo ha visto mi ha lasciata andare ed è fuggito via. Io non so cosa volesse da me, ma quando ha capito che non avevo soldi invece di andarsene mi ha presa a pugni”.

La donna è stata soccorsa dal vicino, che ha chiamato la polizia. “Gi agenti delle volanti sono stati tanto gentili, sono arrivati subito. Purtroppo non ho visto in faccia quell’uomo, perché aveva uno scaldacollo tirato su. Era magro, abbastanza giovane, di carnagione olivastra. Non so dire se il fatto dell’autobus e la mia aggressione siano fatti collegati – conclude la vittima –, ma che siano avvenuti a distanza di dieci minuti è piuttosto inquietante. Non so dire se l’uomo che mi ha aggredito sia lo stesso del bus. Ma se l’autista avesse chiamato la polizia, invece di far scappare una persona pericolosa, che si stava masturbando davanti a due ragazzine su un mezzo pubblico, avrebbe fatto un bene alla collettività”, conclude Cynthia, che in questa brutta storia si è affidata all’avvocato Gianfranco Di Lucchio. Sulla vicenda, Tper ha annunciato che avvierà un’indagine interna per approfondire i fatti.




4 pensieri su “Nordafricano si masturba sul bus davanti alle ragazzine: poi massacra di botte una donna a Bologna”

  1. Vivere o morire..
    Propongo di usare lo stesso trattamento ai figli dei politici e loro familiari …sono loro che hanno barattato la loro salvezza x la nostra , ed il culo al caldo in parlamento mentre gli italiani vivono in balia di delinquenti, pedofili e spacciatori islamici..
    Occhio x occhio..

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