Violenze di Capodanno a Milano: “Figli di immigrati nati in Italia”, gli amici di Sala

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Le violenze di Piazza Duomo a Capodanno sono solo la punta dell’iceberg di una notte in cui orde di violenti hanno rapinato e terrorizzato.

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I protagonisti ono ragazzini tra i 15 e i 20 anni, che ogni sabato gravitano alle spalle della Loggia dei Mercanti, a pochi metri dal luogo della violenza. Sono giovani nati in Italia da famiglie di immigrati, le seconde generazioni, che dai quartieri periferici e dall’hinterland si riversano tra i tavolini all’aperto dei fast food.

Uno scorcio di «salotto» che in questa lunga parentesi di convivenza con il virus si è a volte trasformato in «saloon»: risse fra decine di giovanissimi, con sedie e bottiglie che volano fra i turisti. L’allarme è già risuonato più volte. Il presidio delle forze dell’ordine è costante.

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Il Comune, insieme all’Anpi, aveva scommesso sulla riqualificazione della Loggia, ma non puoi riqualificare se ci sono loro in giro. Il degrado non scende dal cielo: il degrado è l’immigrazione. Puoi anche pulire una panchina, loro la sporcheranno di nuovo. IL problema è che non puoi ridare ad una ragazzina la propria serenità.

Puoi però evitare che accada di nuovo: con espulsioni di massa.




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