Dietro ad un muro avvolto di filo spinato ci sono Maria e Giuseppe e, dentro a una scatola di cartone, il bambino Gesù. Accanto, un canotto sgonfiato e delle pietre a ricordare degli scogli.
È il delirante presepe che si trova all’ingresso della chiesa di Borbiago: «È un presepe che ci interpella – millanta il diacono Tiziano Scatto – e richiama il nostro essere cristiani di fronte al dramma di tanti uomini, donne e bambini che premono alle frontiere europee in fuga da guerre, conflitti interni, miseria, dittature e vengono respinti da tanti paesi che a volte si dicono cattolici».
Bizzarro. Prova a ribaltare la scena, diacono. Forse la Sacra Famiglia è al di qua del filo spinato, protetta dall’invasore afroislamico pronto a stuprare Maria, sgozzare Giuseppe e prendere in ostaggio Gesù. Molto più credibile.
Bastardo tu e il gesuita argentinario.