Le 13 foto sul sagrato sono lì a ricordare le vite spezzate dall’immigrato tunisino sbarcato a Lampedusa.
Le campane della Chiesa della Memoria suonano alle 20.02, l’ora dell’attacco, quando il camion in corsa è piombato sulle persone che passeggiavano al mercatino di Natale di Berlino.
Sono trascorsi 5 anni.
In settimana i parenti delle vittime hanno inviato una lettera aperta al nuovo Cancelliere Olaf Scholzchiedendo ulteriori indagini, che facciano luce sull’attentato e sui possibili complici di Anis Amri, il tunisino di 24 anni che si è reso responsabile della strage e che è stato ucciso dalla Polizia in Italia dopo 4 giorni di fuga.
Era sbarcato a Lampedusa e in Italia aveva vissuto mesi a spese dei contribuenti. In Italia aveva anche partecipato ai disordini e alla devastazione di un centro accoglienza. Di lui si era occupata, impedendone l’espulsione, l’avvocato di una ong, sempre a spese dei contribuenti.
Inutile dire che da Amri in poi sono sbarcati a Lampedusa tanti altri terroristi islamici, senza contare le migliaia di stupratori e spacciatori.
La Germania non troverà sollievo, ma riesce comunque ad organizzare una pagliacciata con un imam.
Per fortuna lo hanno ammazzato prima che facesse altri danni.Onore alla poliza.
E’ stata una botta di culo