Esportiamo cervelli e importiamo africani: la catastrofe demografica italiana

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Il piano dei globalisti della sinistra è questo:

Fornero: “Sostituire gli italiani con gli africani”

Secondo loro, anche dal punto di vista economico, nulla cambierebbe. Perché nella loro visione distorta e marxista della natura, gli uomini sono tutti uguali. Quindi se sostituisci venti milioni di italiani con venti milioni di nigeriani, il risultato finale non cambia.

Ovviamente, non è così. Sarebbe una catastrofe non solo sociale ed estetica. Ma anche culturale ed economica. L’Italia diventerebbe l’Africa senza le risorse naturali dell’Africa. E la nostra sola ricchezza, l’intelligenza, verrebbe perduta.

La Grande Sostituzione etnica non è solo un crimine contro la nostra identità, è anche una catastrofe economica.

Sono quasi 900 mila gli italiani che si sono trasferiti all’estero negli ultimi 10 anni. Oltre il 73% ha 25 anni e quasi tre su quattro hanno un livello di istruzione medio-alto. Lo riferisce il report sull’immigrazione dell’Istat. Un’emorragia di cervelli. Anche se una parte – ma non la maggioranza – di questi ‘italiani’ sono ‘italiani’ che hanno acquisito la cittadinanza e che, quindi, se se ne vanno è meglio.

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Italia perde manodopera altamente qualificata, che scappa all’estero per trovare un lavoro, mentre attira immigrati dalle competenze generalmente scarse. Perdiamo medici, che formiamo perché poi vadano a lavorare in Germania e Inghilterra, ma importiamo ingegneri fognari sui barconi.

Negli anni il nostro Paese ha subito un vero “brain drain“, una “fuga di cervelli”, con una “perdita netta di circa 130mila persone altamente qualificate”, subendo nello stesso tempo “un’immigrazione netta delle due classi di preparazione più basse”.

Esportiamo cervelli e importiamo africani. E’ ora di finirla.

E’ in corso una guerra demografica e noi non la stiamo combattendo. Anzi, siamo governati da un manipolo di vecchi bastardi che pensa solo al mantenimento dei propri privilegi e se ne frega dell’Italia che lascerà ai propri figli e nipoti. Quelli che ce li hanno, figli e nipoti.

I dati dell’Istat parlano di sostituzione etnica. Ma sono in un certo modo illusori:

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Ci stanno sostituendo con gli immigrati: dati choc, è un genocidio

Non includono gli 1,7 milioni di immigrati che sono diventati ‘italiani’ dal 1991 ad oggi per ‘acquisizione di cittadinanza’. Ora, una parte di questi sono migrati all’estero, perché prendono la cittadinanza per questo. Altri sono italiani di sangue, nipoti di italiani emigrati. E altri si presume siano morti e inclusi tra i morti ‘italiani’. Ma anche tolti tutti questi, pensiamo di potere parlare di almeno 1,2 milioni di individui oggi sul territorio nazionale registrati come ‘italiani’ ma che non sono tali.

E allora, questo significa che sono quasi 2,3 milioni gli italiani in meno e quasi 5 milioni gli immigrati in più. Questo significa che il numero reale di immigrati in Italia sfiora i 6,3 milioni e quindi il 10 per cento della popolazione.

L’Italia non è ‘spopolata’ ci sono troppi immigrati: vogliono convincervi del contrario

Confidiamo in un effetto coronavirus che, come una chemiotarapia, indebolisce l’ospite ma danneggia molto di più il tumore, quindi quando usciranno i dati relativi al 2020 potremmo essere sotto i 6 milioni. Un numero comunque inaccettabile.

Anche perché destinato a crescere in percentuale rispetto agli italiani anche se chiudessimo le frontiere vista la differenza nella piramide d’età tra le due popolazioni.

Eppure, nonostante tutto, siamo ancora in tempo. Il danno è riparabile. Non siamo nella situazione quasi irrecuperabile di Paesi come Francia e Inghilterra. Abbiamo ancora un decennio per invertire la tendenza.

Pensando anche che, oltre la metà di questi, nemmeno lavora. Sono tutti mantenuti arrivati coi ricongiungimenti familiari.

Chiudere le frontiere e dare inizio a rimpatri di massa. Anche di presunti regolari. Se Salvini e Meloni non la pensano così, significa che sono dei finti sovranisti. Dipende tutto da loro. Altrimenti verrà a farlo qualcun altro. Come è sempre stato: la natura aborre il vuoto. L’Italia è anche troppo piena, ma la politica a destra è anche troppo vuota.