Polizia denuncia, 110 clandestini rilasciati da Lamorgese: basta fingere il suicidio e ti liberano

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“Negli ultimi due mesi abbiamo avuto 110 liberazioni di persone ospitate al Cpr (centro per la permanenza e il rimpatrio) di via Santa Maria Mazzarello dopo simulazioni di suicidio”. A dare l’allarme, in una conferenza stampa tenutasi oggi, martedì 7 dicembre 2021, è Eugenio Bravo, segretario provinciale di Torino del Siulp, il più partecipato sindacato di polizia. “E non si tratta – aggiunge – di irregolari tranquilli in attesa di rimpatrio, ma di criminali che si sono macchiati di reati gravissimi come lo stupro o in alcuni casi di islamici radicalizzati”.

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In tutto il 2020 le liberazioni dal Cpr per motivi sanitari erano state una decina. Dopo il suicidio di un ospite avvenuto lo scorso maggio, però, la situazione è cambiata. “Da allora, progressivamente, gli ospiti hanno capito che la simulazione di suicidio può essere una via di uscita semplice. Quando questo accade, una nostra volante accompagna la persona al pronto soccorso e deve piantonarla (tra l’altro venendo sottratta al territorio). Se il medico ritiene che le sue condizioni psicofisiche non siano compatibili con la detenzione al Cpr allora lo libera. Siamo a una media di sei simulazioni al giorno e nei pronto soccorso abbiamo avuto anche episodi spiacevoli, tra cui uno stupro”.

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Secondo Bravo, una soluzione al problema potrebbe essere eseguire i rimpatri direttamente dal carcere quando vengono arrestati, mandando al Cpr solo le persone irregolari ma senza altri reati: “Sarebbe più veloce, più sicuro e si eviterebbero episodi come le simulazioni di suicidio”. Per l’episodio di maggio, tra l’altro, ci sono due agenti indagati per sequestro di persona per avere portato il giovane che poi si è tolto la vita in isolamento per ragioni di covid, “ma i nostri colleghi hanno agito esclusivamente su disposizioni mediche”.




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