La Grande Sostituzione, 40% italiani: “Immigrati ci stanno sostituendo”

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La teoria cospirazionistica del ‘gran rimpiazzamento’ -osserva il Censis- ha contagiato il 39,9% degli italiani, certi del pericolo della sostituzione etnica: identità e cultura nazionali spariranno a causa dell’arrivo degli immigrati, portatori di una demografia dinamica rispetto agli italiani che non fanno più figli, e tutto ciò accade per interesse e volontà di presunte opache élite globaliste”.

La teoria ‘cospirazionistica’. Questa entità chiamata Censi definisce una chiara evidenza, basta girare per le città e pensare, a bizzarrie come la ‘terra piatta’.

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E’ il classico giochino: mischiare cose reali con sciocchezze per limitare l’oggettività delle prime. Volete vaccinarci anche contro la realtà?

Come si può negare che ci stanno sostituendo e che questo avviene per volontà di una élite globalista e corrotta?




17 pensieri su “La Grande Sostituzione, 40% italiani: “Immigrati ci stanno sostituendo””

  1. Che esista o meno un piano organizzato è indifferente, perché l’idea del meticciamento viene elaborata nelle epoche crepuscolari, durante il tramonto della Civiltà.

    Alla fine del IV secolo, Prudenzio, retore e asceta cristiano, si augurava che tutti i barbari diventassero cristiani e sudditi dell’impero, per concludere così: ”colla mescolanza del sangue [sanguine mixto] s’intesserà da popoli disparati un’unica discendenza.”
    Libri contra Symmachum, II, 615

    1. Questo perché le civiltà esauriscono la spinta propulsiva interna. Decade tutto, a partire dai costumi e dalle arti per sfociare nell’oicofobia. Quello che non hanno più all’interno lo cercano all’esterno. Perciò non sono per niente ottimista: è sempre accaduto e sta accadendo di nuovo. Se vogliamo, è un atto suicida che eliminando il tutto, in qualche modo si illude però di preservare almeno una parte. E forse non è nemmeno sbagliato visti i precedenti.

      Siamo arrivati a fine corsa in maniera più o meno naturale, ma è indubbio che il piano globalista abbia accorciato le distanze e si prodighi per velocizzare il cambiamento.

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